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Stupro Capodanno, il padre di una delle ragazze: “Così ho scoperto che mia figlia era alla festa”

Parla ai microfoni di Fanpage.it il padre di una delle minori presenti alla festa di Capodanno 2020 in una villa, dove una giovane sarebbe stata aggredita e violentata da tre ragazzi.
A cura di Simona Berterame
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Il padre di una ragazza presente alla festa di Capodanno 2020 e amica della 16enne che ha denunciato una violenza di gruppo accetta di parlare con noi. "La verità arriverà dalle aule di giustizia e quella sarà inoppugnabile, bella o brutta che sia. Purtroppo a volte i giornali tendono a ricamare o dare una propria interpretazione della vicenda, enfatizzando quello che è scritto nelle carte" spiega l'uomo chiedendo subito di essere tutelato dall'anonimato. "Voglio proteggere mia figlia" puntualizza.

I media in questi giorni vi hanno dipinto come omertosi, avete cercato di coprire quello che era successo quella sera?

Assolutamente no. Ho parlato con il genitore che ha accompagnato la ragazza a fare la denuncia e sono caduto dalle nuvole. Mia figlia quando è tornata a casa era tranquilla, non avrei mai pensato a nulla del genere. Durante quella conversazione ho detto frasi come "sei sicuro? Ma cosa stai dicendo?" ma perché per me non era possibile, non era mia intenzione sminuire o mettere a tacere. Dopo ho parlato con il ragazzo che aveva messo a disposizione la villa, ma solo per capire cosa fosse successo. Sapevo che mia figlia era estranea a tutto e ho provato ad informarmi per proteggerla, ma questo è stato interpretato come un tentativo di insabbiare.

Voi sapevate di questa festa, organizzata anche in pieno lockdown?

Doveva essere una festa tra una decina di amici, poi attraverso i social gli inviti si sono allargati a nostra insaputa, coinvolgendo altre persone che non conoscevo. Mi ero informato sui presenti come gli altri genitori ma alla fine in quella villa erano di più.

Sua figlia cosa le ha detto?

Per lei non è successo nulla, anche lei è rimasta sconvolta dalla notizia della denuncia e tutto quello che è successo come conseguenza. Non riesce a credere che mentre lei si trovava lì a festeggiare si stava consumando in un'altra stanza una violenza. Lei mi ha raccontato, e lo ha riferito anche agli inquirenti, che sicuramente la ragazza aveva bevuto molto e assunto sostanze, ma non contro la sua volontà. Io non ero lì e non so cosa è successo, ma per la legge una ragazza sotto l'effetto di alcol e droghe non è consenziente, anche se nessuno l'ha costretta ad assumerle. Ed è questo che ho spiegato in questi giorni a mia figlia.

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