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Stupratori a 13 anni. I ragazzini si difendono, gli inquirenti: “Atto premeditato”

Cinque minori (due non sono imputabili) sono accusati di aver abusato di una 16enne. Hanno provato a giustificarsi dicendo di essere stati trascinati dal gruppo, ma per chi indaga il loro è stato un atto premeditato.
A cura di Natascia Grbic
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L'hanno prima avvicinata in modo aggressivo, toccandola e molestandola, poi l'hanno trascinata in un luogo appartato per continuare ad abusare di lei. Un atto premeditato, secondo i carabinieri della Compagnia Roma Eur guidati dal capitano Pierpaolo Apollo che indagano sulla vicenda. Un atto che avrebbe avuto un esito tragico se i militari non fossero intervenuti. Tre minori sono stati arrestati con l'accusa di violenza sessuale di gruppo, altri due invece non sono imputabili perché hanno meno di quattordici anni. Tredici e mezzo per la precisione. Quando i carabinieri li hanno raggiunti nelle loro abitazioni, dopo un'intensa attività di indagine, hanno provato a giustificarsi cercando di sminuire il loro ruolo all'interno della vicenda. "Non era mia intenzione", "Sono stato trascinato dagli altri", "Non ho iniziato io", "Mi sono trovato coinvolto mio malgrado", alcune delle scuse che hanno provato a tirare fuori. Parole che, per chi indaga, hanno poco valore dato che dopo un primo approccio aggressivo tutto il gruppo ha spinto la 16enne in un luogo appartato per continuare ad abusare di lei.

L'aggressione del branco all'Eur

I fatti risalgono alla sera del 22 dicembre 2021. Le urla della ragazzina hanno attirato i suoi amici, accorsi per aiutarla. Anche altre persone presenti sono accorse per aiutare la 16enne, visibilmente sconvolta a causa dell'accaduto. Ne è nata una discussione tra i due gruppi di giovani, impossibile da ignorare data la furia con cui stavano litigando. E così una pattuglia della Compagnia Roma Eur li ha notati, e ha deciso di avvicinarsi per cercare di capire cosa stesse accadendo. Non appena sono scesi dall'auto, i cinque responsabili dell'aggressione sono fuggiti, facendo perdere le loro tracce in pochissimo tempo. Sul posto sono rimasti gli amici della vittima e gli altri passanti intervenuti, che hanno subito collaborato con i militari per provare a identificare gli aggressori.

Le indagini che hanno portato all'arresto dei minori

La ragazzina di 16 anni è stata accompagnata in caserma, dove è stata raggiunta poco dopo dai genitori. Qui è stata formalizzata la denuncia, e le indagini sono proseguite fino a che i responsabili non sono stati rintracciati. Non è stato semplice trovarli. La 16enne non aveva mai visto prima i suoi molestatori, e anche i suoi amici non avevano idea di chi fossero. Gli investigatori hanno ascoltato i testimoni, vagliato le telecamere di sorveglianza presenti nella zona e analizzato i social network. Tramite l'attività social e le amicizie scambiate tra i vari profili sono riusciti a ricostruire la rete di amici e a identificare i molestatori due dei quali, come detto, non sono imputabili. Si tratta di giovani che vengono da contesti socio familiari difficili, e che non hanno precedenti penali. Una volta fermati, le loro foto sono state mostrate alla vittima, che li ha riconosciuti. Tre di loro si trovano adesso in una comunità per minori: l'accusa, gravissima, è violenza sessuale di gruppo.

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