Stupra e picchia la compagna, praticante avvocato a processo: “Voleva pagare per violentarmi”
Un aspirante avvocato rischia una condanna a cinque anni e sei mesi di reclusione con l'accusa di maltrattamenti, atti persecutori e violenza sessuale verso la sua ex compagna, una donna che lo ha denunciato subito dopo la fine della relazione a causa di vessazioni e maltrattamenti. Secondo l'accusa, il ragazzo avrebbe picchiato più volte la giovane, costretta ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà e umiliata in diverse occasioni, anche pubblicamente. Le liti frequenti e furiose tra i due sono avvenute anche davanti agli amici, che infatti sono stati chiamati a testimoniare al processo.
La notizia è riportata da Il Messaggero. "Dalle dichiarazioni riscontrate e dalla corposa produzione documentale – spiega il pubblico ministero – viene fuori l’indole particolarmente aggressiva e l’incapacità di controllare le pulsioni dell’imputato". La vittima ha dichiarato che oltre a venire picchiata in più di un'occasione, veniva violentata dal ragazzo, che era arrivato a offrirle dei soldi per avere rapporti sessuali contro la sua volontà. Una situazione da cui lei poi è fuggita, decidendo di lasciarlo. "Quando si è rivolta alle forze dell’ordine per sporgere querela era in uno stato di forte prostrazione", continua l'accusa.
La ragazza ha deciso di denunciarlo perché le violenze continuavano anche dopo la fine della relazione. Così il giovane è finito alla sbarra, con la sentenza attesa per l'8 luglio. L'avvocato dell'imputato, sostiene che il suo assistito sia innocente e che fosse la ragazza a essere gelosa, tanto da non permettergli di far entrare ragazze nel locale.