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Studenti si accampano in tenda al Pantheon contro il caro affitti: “Lunedì proteste in tutta Italia”

Il collettivo Cambiare Rotta ha organizzato un sit-in in centro a Roma per presentare le richieste del mondo studentesco al governo in materia di caro affitti: reintroduzione dell’equo canone, più studentati pubblici e un tavolo permanente con le istituzioni.
A cura di Simone Matteis
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Fonte: pagina Instagram di Cambiare Rotta Roma
Fonte: pagina Instagram di Cambiare Rotta Roma

"Da lunedì torneremo nelle tende negli atenei della Capitale e di tutta Italia". Dopo le manifestazioni degli scorsi giorni a Milano, anche gli studenti di Roma alzano la voce contro il caro affitti e annunciano la mobilitazione nazionale che lunedì 25 settembre porterà nelle piazze di tutta Italia il "popolo delle tende", che già la primavera scorsa aveva dato vita a un'ondata di proteste in tutto il Paese contro i prezzi degli affitti ormai fuori controllo.

Il sit-in al Pantheon e le richieste al governo

L'organizzazione studentesca Cambiare Rotta ha organizzato questa mattina, venerdì 22 settembre, un sit-in e una conferenza stampa davanti al Pantheon per annunciare la manifestazione di lunedì e per stilare l'elenco delle richieste rivolte direttamente al governo Meloni. Tre i principali punti messi sul tavolo dal collettivo: la creazione di un tavolo di confronto permanente con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e con le Istituzioni, l'indirizzamento dei fondi del Pnrr verso soggetti pubblici e la reintroduzione dell'equo canone per mezzo dell'abolizione della legge 431 del 1998 che disciplina le locazioni degli immobili adibiti ad uso abitativo, tornata fortemente in discussione in merito alla questione dei cosiddetti "affitti brevi".

"Siamo costretti a pagare affitti insostenibili"

Intervistato da Adnkronos, Leonardo Cusmai di Cambiare Rotta evidenzia una situazione critica: "Siamo qui per rivolgerci alla ministra dell'Università Anna Maria Bernini e più in generale a tutto il governo perché il prezzo delle stanze singole continua a lievitare, gli affitti sono sottoposti alla speculazione più totale e questo rende impossibile per gli studenti permettersi la locazione di una stanza". Come scritto su Instagram dal collettivo, le problematiche che hanno portato in piazza migliaia di studenti la primavera scorsa sono rimaste praticamente invariate: "per studiare siamo costretti a pagare affitti insostenibili, la media dicono sia di 463 euro, ma adesso a fine settembre le uniche opzioni rimaste superano anche i 5-600 euro per un posto letto in camera doppia".

Fonte: pagina Instagram di Cambiare Rotta Roma
Fonte: pagina Instagram di Cambiare Rotta Roma

Più studentati pubblici e meno fondi ai privati

Un'altra rappresentante dell'associazione si concentra sulla necessità di predisporre un piano di studentati e posti letto finanziati e gestiti pubblicamente, a prezzi accessibili e in quantità sufficiente: "La ministra Bernini promette finanziamenti indirizzati agli studentati pubblici, ma secondo noi questo non basta perché i posti che promette sono pochissimi". Ad alimentare il problema, continuano gli studenti, il fatto che gran parte dei finanziamenti venga destinato a strutture private senza l'obbligo di calmierare i prezzi, che risultano quindi superiori ai canoni medi di locazione: "Chiediamo un'interruzione di questo flusso continuo di soldi pubblici ai privati e l'istituzione di un tavolo permanente che oltre alle organizzazioni studentesche coinvolga anche i ministeri interessati e gli enti per il diritto allo studio".

"È una situazione che non possiamo più accettare"

Quel che è certo è che lunedì 25 settembre gran parte degli atenei di Roma e di tutta Italia riaprono le porte a centinaia di migliaia di studentesse e studenti di ogni età ed estrazione sociale, ma la situazione irrisolta del caro affitti e del costo della vita lascia presagire un autunno caldissimo per tutta la comunità studentesca, l'ennesimo nella storia del nostro paese: la manifestazione annunciata oggi al Pantheon sembra essere nient'altro che la ripresa di un'ondata di proteste che va avanti ormai da diversi mesi, dentro e fuori dalle tende montate nei cortili delle università italiane.

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