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Studenti occupano il liceo Virgilio: si tratta della quarta scuola romana in 24 ore

In 24 ore è la quarta scuola ad essere occupata: partono le proteste anche al liceo Virgilio dove gli e le studenti calano uno striscione: “Non ci meritate”.
A cura di Beatrice Tominic
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Dopo Russell, Orazio e Avogadro, anche il liceo Virgilio è stato occupato dagli e dalle studenti: è il quarto istituto in poco meno di ventiquattro ore. "Ci prendiamo il Virgilio", così esordiscono nel documento redatto per l'occasione, in cui vengono spiegate le ragioni della loro protesta. Dall'edificio, i ragazzi e le ragazze occupanti hanno calato più di uno striscione. Oltre al "Virgilio occupato", se ne leggono altri quattro contro la flat tax e il decreto anti-rave; per i diritti civili e un ultimo, in cui c'è scritto Non ci meritate, che fa riferimento al ministero dell'Istruzione e del Merito istituito dal governo Meloni.

"Siamo entrati ieri sera, verso le ore 10.30, siamo già più di tre centinaia", spiega una delle studenti del liceo a Fanpage.it. "Stavamo pensando di occupare già da un po' – ha poi rivelato – Non condividiamo la linea del nuovo governo nei confronti di noi giovani".

Studenti contro il ministero del Merito e il decreto antirave

"Come gran parte dei nostri coetanei non possiamo condividere il concetto di scuola del merito – ha continuato a Fanpage.it – Persino il ministero ha cambiato nome ed è stato definito esplicitamente ministero dell'Istruzione e del Merito. Ci sembra un chiaro segno di mancata attenzione alla nostra generazione". Poi ha sottolineato: "Non ci piace parlare con una retorica che contrappone un noi a un loro, ma è evidente che ci sia una netta differenza. L'Italia è un Paese che sta cambiando e non tutti sembrano essere d'accordo".

A non cambiare, invece, è la scuola. Come si legge nella nota, gli e le studenti rivendicano un'evoluzione che sarà possibile solo quando la scuola italiana smetterà di trascurare o affrontare superficialmente tematiche che sono al centro della realtà, come l'educazione sessuale e il benessere psicologico, duramente messo alla prova dal coronavirus.

"E non appena concluso il periodo di pandemia, con decreto antirave il nuovo governo vuole toglierci anche il diritto di vivere la musica come nostro spazio di aggregazione. Troviamo assurdo che un momento di socialità e aggregazione autogestito possa fare paura", ha infine concluso la studente.

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