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Studenti in protesta al Miur bruciano i loghi dei partiti: “Nessuno di loro ci rappresenta”

Collettivi e associazioni in presidio al ministero dell’Istruzione contro l’alternanza scuola-lavoro e il modello di scuola: a fuoco anche i loghi dei partiti.
A cura di Beatrice Tominic
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Foto a sinistra dal profilo di Osa
Foto a sinistra dal profilo di Osa

Hanno raggiunto la sede del ministero dell'Istruzione da tutta Roma: sono gli studenti delle scuole superiori e dei licei che hanno organizzato un presidio nel pomeriggio di oggi, 14 ottobre, davanti alla sede di viale Trastevere.

Collettivi e associazioni, fra cui quella della Rete degli Studenti Medi e di Osa, Opposizione Studentesca d'Alternativa, sono rimasti davanti alla ministero per protestare contro un modello di scuola che non piace agli e alle studenti: "Serve un sistema scolastico che parta da una riforma strutturale, da un ripensamento del rapporto tra scuola e lavoro, dalla creazione di comunità energetiche, dalla riforma degli sportelli d’ascolto".

Ma quale rappresentanza: basta alternanza appare scritto a caratteri cubitali neri e rossi su uno striscione firmato "student3 med3 roman3": la rabbia degli e delle studenti è rivolta verso la maggior parte delle figure politiche. A dimostrazione di questo, nel corso del presidio, alcuni studenti hanno posizionato sull'asfalto, tutti in fila, i simboli dei vari partiti politici italiani. Lega, Partito Democratico, Fratelli d'Italia, Italia Viva: sembra non mancare nessuno all'appello. Poi, uno ad uno, hanno dato fuoco ai loghi dei partiti che hanno riempito le ultime schede elettorali.

Gli studenti contro i partiti politici e l'alternanza scuola lavoro

"Nessun voto rappresenta la nostra rabbia – hanno scritto gli e le studenti oggi in protesta – Di scuola e di lavoro non si può morire: abolire l'alternanza subito!" La protesta è stata organizzata dopo l'ennesima morte durante uno stage scolastico in un’azienda: "Non si può morire di scuola e di lavoro, dobbiamo cambiare radicalmente la società a partire dai nostri licei ed istituti", hanno continuato dalla Rete degli Studenti Medi.

"Gli studenti sanno che il Parlamento gli è nemico. Dichiariamo guerra alla guerra e siamo opposizione a chi investe milioni su milioni di euro per mandarla avanti a discapito dei popoli, causando il carovita e caro energia a discapito degli studenti delle classi popolari", hanno poi aggiunto quelli di Osa.

Il presidio rappresenta un primo passo verso la mobilitazione studentesca del prossimo 21 ottobre organizzata per manifestare la propria opposizione al nuovo governo delle destre e di fronte a un Parlamento dal quale non si sentono rappresentati: come nel pomeriggio di oggi, collettivi e associazioni scenderanno in piazza uniti per far sentire la loro rabbia.

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