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Studenti de La Sapienza contro Fontana e governo: “Abbiamo paura, ma continueremo a protestare”

Studenti de La Sapienza hanno manifestato questa mattina in università. Vergogna e preoccupazione per il nuovo governo: “Ma non smetteremo mai di protestare”.
A cura di Beatrice Tominic
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È successo proprio mentre Lorenzo Fontana veniva eletto Presidente della Camera: all'università di Roma La Sapienza gli e le studenti dell'ateneo si sono dati appuntamento a mezzogiorno per manifestare. All'inizio la protesta è nata contro l'ateneo stesso che aveva invitato l'avvocato e senatore Simone Pillon in un convegno dal titolo Persone, minorenni, famiglie. Il cammino dei diritti e delle tutele. Con il passare della mattinata e l'elezione di Fontana, però, il disappunto è cresciuto.

Vergogna e preoccupazione fra i e le giovani in marcia oggi per le vie del primo ateneo romano: "Io sono terrorizzata. Lo ero anche quando c'era Salvini, poi siamo sopravvissuti – ammette una studente – Fortunatamente, però, non mi faccio paralizzare: sono qua a protestare, sarò a protestare quando il governo sarà eletto. Sarò a protestare sempre, finché non crolla, tanto in Italia crollano tutti".

La protesta contro Pillon, Fontana e i pro vita

"Quello che provo è solo vergogna di stare in Italia dopo un secolo di lotte e di donne partigiane: oggi torniamo all'oscurità – hanno continuato alle telecamere di Fanpage.it -Vivere diventerà più difficile quando alla guida del nostro paese abbiamo persone che pensano che l'umanità viva solo in certe determinate caselle che loro considerano e ritengono giuste".

Eppure, ciò che sta accadendo in questi giorni, è soltanto una conseguenza dell'esito delle elezioni: "Contenta non è la parola giusta per descrivere quello che provo – ha detto un'altra a proposito dell'elezione di Fontana – Nel momento in cui è stata eletta Meloni sapevamo che ci sarebbe stata una discesa: questo è solo uno specchio di quello che il nostro Parlamento farà nei prossimi anni".

I problemi, soprattutto in alcuni casi, si annunciano maggiori: "Ho 20 anni, sto studiando all'università e teoricamente presto entrerò nel mondo del lavoro – ha detto un'altra studente – Come si può ben vedere sono una ragazza nera in un Paese di bianchi: già con questi requisiti la mia vita non sarà facile. Il governo del Paese in cui sono nata, cresciuta e dove ho ottenuto con sacrificio la cittadinanza non mi supporterà mai in pieno: è un dolore che non posso neanche esprimere a parole".

Eppure, per molte altre persone, non sembra una novità: "Penso che l'allarmismo di questo periodo, il ritorno di un fascismo dopo le elezioni di questo periodo, sia una sensazione sicuramente corretta – hanno ammesso – Ma credo che non se ne sia mai andato, semplicemente oggi è seduto sulle poltrone più importanti. Non penso che ci sia differenza con il passato."

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