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Studenti contro alternanza scuola-lavoro: “Regressione al passato, messi in fabbrica e sfruttati”

Gli studenti dei licei romani ed Osa dopo la morte del diciottenne di Udine Lorenzo Parelli si sono mobilitati per dire basta all’alternanza scuola lavoro: “Noi messi in fabbrica e sfruttati”.
A cura di Redazione Roma
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Gli studenti sospesi negli ultimi mesi sono tornati in piazza per manifestare contro l'alternanza scuola-lavoro che ha visto la morte di Lorenzo Parelli, lo studente diciottenne di Udine schiacciato da una trave d'acciaio all'interno di una fabbrica. Una protesta che ha mobilitato gli studenti di tutta Italia e che Fanpage.it racconta ai propri microfoni, dando voce ai ragazzi e alle ragazze. "Lorenzo nel momento in cui è morto avrebbe dovuto stare a scuola – spiega Flavia, studentessa del Liceo Ripetta/Osa – invece lo hanno preso e messo in un'industria metalmeccanica, dove hanno pensato soltanto a sfruttarlo. L'alternanza è una regressione al passato: come prima i ragazzini venivano tolti dalla fabbrica e portati a scuola, ora veniamo tolti dalla scuola e messi in fabbrica ad essere sfruttati. L'unica risposta che abbiamo avuto alle nostre sessanta occupazioni è stata una comunicazione arrivata alle scuole da parte del capo scolastico regionale, il quale incitava i presidi a sospenderci. C'è tanta rabbia".

"All'Argan sospesi 60 studenti per 29 giorni"

"Dopo la morte di Lorenzo ci siamo mossi contro l'alternanza scuola-lavoro – spiega Ludovica, studentessa del Liceo Virgilio/Osa – È un tema che portiamo avanti da molti anni e sulle sospensioni, sulle sanzioni che sono arrivate ai ragazzi dopo le occupazioni. Siamo andati al Liceo Argan, per un presidio con gli studenti, per chiedere un incontro con il preside, che ha sospeso più di sessanta ragazzi e ragazze fino a ventinove giorni. All'Argan, al Plauto e al Majorana hanno dato oltre alla sospensione dei lavori utili". "Come Osa – spiega Azad, del Plauto – abbiamo contestato la gestione del Pnnr e di come venivano investiti i soldi per la scuola. Oltre ad essere inefficienti per le grandissime problmatiche che la scuola ha, puntano a creare delle competenze lavorative per farci diventare operai".

Ieri il corteo a Roma

Ieri a Roma, come in altre città italiane, gli studenti e le studentesse hanno sfilato in un corteo organizzato dal movimento studentesco ‘La Lupa' in memoria di Lorenzo, che ha visto anche il lancio di bombe carta e l'esplosione di petardi. Le tensioni si sono registrate in via degli Annibaldi, dove si è schierato il cordone della celere. Centinaia di giovani si sono uniti in cori per chiedere interventi contreti sulla scuola perché "così non si può morire" e affinché tragici episodi come la scomparsa prematura del diciottenne di Udine non si verifichino più.

A cura di Alessia Rabbai e Daniele Napolitano

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