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Studenti antifascisti occupano stabile abbandonato a Villa Pamphili: sgomberati dalla polizia

Decine di studenti hanno occupato questa sera la Casetta Bel Respiro a Villa Pamphili, da anni abbandonata e lasciata all’incuria. L’obiettivo, “riqualificare uno spazio lasciato all’incuria”.
A cura di Natascia Grbic
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Decine di ragazzi appartenenti all'Assemblea antifascista di Monteverde hanno occupato la Casetta bel Respiro, una struttura abbandonata da tempo all'interno di Villa Pamphili. L'occupazione è avvenuta a seguito di un'assemblea che si è svolta nel pomeriggio all'interno della villa, e che ha visto coinvolti molti giovani del quartiere e non per discutere del ddl 1660, che va a inasprire in modo pesante le pene per chi partecipa a manifestazioni di protesta. Al termine della riunione, i ragazzi si sono mossi in corteo verso la Casetta bel Respiro, entrando e occupandola.

"Mentre l'attenzione delle istituzioni comunali e municipali sono concentrate su tutt'altro, e a noi non restano che gli scarti, è proprio di questi scarti che ci occuperemo: il nostro obiettivo è quello di riqualificare luoghi dimenticati dalle istituzioni", dichiarano i ragazzi in una nota. "Le ragioni di questa protesta, oltre a evidenziare la presenza di spazi abbandonati, sono anche quelli di dimostrare la capacità e la voglia da parte dellx giovani di prendersi cura degli spazi che possano essere fuori dalle logiche di mercato e di lucro, inclusivi e aperti a tuttx".

Sul posto, sono arrivate dopo pochissimo diverse camionette della Polizia di Stato per sgomberare l'occupazione. "Venite tutti qui davanti, in modo da tutelare chi è dentro l'occupazione", l'appello lanciato dai ragazzi via social, che hanno annunciato di volersi muovere in corteo per le vie della zona. Nel comunicato, spiegavano come mai avevano scelto di occupare quel luogo, ormai abbandonato da anni e lasciato all'incuria. "L'obiettivo dell'occupazione è la riqualificazione e l'utilizzo di un luogo dimenticato: stiamo montando pallet, sedie, tavoli e quant'altro per rendere accessibile lo spazio. Lo stiamo decorando con striscioni, luci e murales. Stiamo pulendo uno spazio ormai da tempo mangiato e consumato dalla natura circostante, dimenticato da anni. Vogliamo dimostrare che, con la collaborazione e la solidarietà di tuttx, si possa costruire un luogo vivibile per chi frequenta l'assemblea, uno spazio autogestito, inclusivo e attraversabile da tuttx, aperto al quartiere".

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