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Studentesse molestate da un impiegato Ata al liceo Ripetta, in chat scriveva: “Le darei du botte”

Parlava con le studentesse in chat. In una commentava una ragazza della scuola: “Altro che caruccia, le darei du botte”. La protesta al liceo Ripetta, a Roma.
A cura di Beatrice Tominic
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La protesta degli studenti e delle studentesse del Ripetta nella mattina di oggi, venerdì 17 maggio 2024.
La protesta degli studenti e delle studentesse del Ripetta nella mattina di oggi, venerdì 17 maggio 2024.

Studenti in protesta al liceo artistico Ripetta Pinturicchio questa mattina, venerdì 17 maggio 2024, contro alcune frasi sessiste dette in chat da un "componente del personale ATA" ad una studentessa. "Altro che caruccia, le darei du botte" o "Ma quando me la fai sco*are": queste le frasi che l'uomo ha detto alla minorenne online riferendosi ad altre studentesse della scuola.

"Si è permesso di scrivere ad una studentessa in amicizia, parlandole di altre studentesse – scrivono in una nota sui social dal Collettivo Studentesco Ripetta Pinturicchio – Frasi del genere dirette a minorenni da parte di un operatore scolastico sono gravissime".

Poi fanno sapere che, chat alla mano, si sono presentati dalla dirigente scolastica per raccontarle quanto avvenuto: "L'abbiamo avvisata di questi casi di molestie, ma stiamo ancora aspettando provvedimenti". Provvedimenti che, stando a quanto appreso da Fanpage.it, sarebbero arrivati nella giornata di oggi, dopo anche l'intervento da parte dei rappresentanti dei genitori.

Chat moleste al liceo Ripetta

Secondo quanto riportano gli studenti nella loro nota, la situazione andrebbe avanti da alcuni mesi. Non sappiamo chi abbia inviato le chat moleste. Nella loro denuncia, effettuata a mezzo social, il riferimento è ad un "componente del personale Ata". Potrebbe trattarsi di un collaboratore scolastico, un amministrativo o un'altra figura che lavora per il Ministero dell'Istruzione.

"La scuola ci impedisce di vivere serenamente, ci causa solo ansia e problemi psicologici, non è più uno strumento emancipatorio – aggiungono studenti e studentesse – Non ci difenderanno le istituzioni, ci difenderemo da sole".

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