Studentessa stuprata l’8 maggio alla Magliana: Riesame accoglie la richiesta del carcere per Borgese
Il Riesame ha accolto la richiesta della Procura di trasferire in carcere Simone Borgese, attualmente agli arresti domiciliari, dopo lo stupro avvenuto l'8 maggio scorso ai danni di una studentessa. La vicenda è avvenuta a 9 anni esatti dal primo episodio di violenza, per cui Borgese è già stato condannato, ai danni di una tassista. Ora spetta ai giudici della Cassazione, dove l'indagato potrà fare ricorso, valutare un provvedimento esecutivo.
Studentessa violentata alla Magliana
Per quanto avvenuto lo scorso 8 maggio Borgese si trova agli arresti domiciliari. L'uomo è stato arrestato lo scorso giugno con l'accusa di violenza sessuale aggravata ai danni di una studentessa che stava aspettando l'autobus in via della Magliana. "Non conosco la strada, ho il telefono scarico e non posso controllare le mappe – le avrebbe detto – Dietro le altre auto mi suonano, puoi salire ad aiutarmi?". Con la scusa delle indicazioni stradali l'avrebbe adescata e fatta salire in automobile. Poi sarebbe ripartito e si sarebbe appartato. E, una volta arrivati in un punto isolato, l'avrebbe violentata. Dopo l'ha riaccompagnata nella zona di Villa Bonelli, dove la ragazza, una volta scesa dall'auto, è corsa a chiedere aiuto. La studentesse ha sporto denuncia e sono scattate le indagini, che hanno portato all'identificazione di Borgese.
Il precedente lo stesso giorno di 9 anni prima
I fatti sono avvenuti l'8 maggio scorso, a distanza esatta di 9 anni dal primo episodio di violenza, ai danni di una tassista. Il primo episodio risale al 2015. In quel caso, però, è stato lui a salire in automobile, in un taxi. Alla guida c'era una donna. Lui l'ha costretta ad accostare in una strada isolata e ha abusato di lei. Prima di scendere dall'auto le ha rubato anche settanta euro. Ma potrebbero non essere le uniche vittime dell'uomo: nel 2022 è stato condannato a due anni per aver violentato una ragazzina in ascensore.
La richiesta di trasferimento in carcere
Per quanto avvenuto la Procura di Roma aveva chiesto il trasferimento della propria abitazione al carcere. Il Tribunale del Riesame ha accolto l'appello presentato dai pm, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, ma prima che la misura possa diventare esecutiva, dovrà passare il vaglio della Cassazione, dove, però, l'indagato potrà presentare ricorso.