Streptococco, il Bambino Gesù rassicura: “Nessun allarmismo, casi aumentati ma complicazioni rare”
La notizia dell'aumento dei casi di streptococco a Roma, come nel resto d'Italia, ha spinto i genitori dei bambini ad informarsi, per capire se ciò possa costituire un aspetto di cui preoccuparsi. Fanpage.it sull'argomento ha intervistato Antonino Reale, pediatra dell’Istituto per la Salute del Bambino Gesù. Il dottore mette a tacere gli allarmismi, spiegando che "non c'è da preoccuparsi, niente panico" che "le complicazioni sono rare" e che comunque "è sempre possibile intervenire in maniera efficiente con la terapia antibiotica". Quando si parla di salute più che mai bisogna fare affidamento a ciò che ci dice il pediatra, niente informazione fai da te, specialmente se ciò che troviamo online non è supportato da fonti autorevoli.
Dottore, c'è stato un aumento dei casi di streptococco nel 2023 e di relativi accessi in ospedale?
Sicuramente abbiamo registrato un netto aumento dei casi di streptococco da un mese. Possiamo parlare di circa il 30 per cento in più rispetto gli ultimi tre anni, ma sono dati sui quali non facciamo molto affidamento, in quanto a limitarli c'erano il lockdown, le mascherine e il distanziamento sociale. Per quanto riguarda gli accessi in ospedale c'è un aumento degli accessi per tonsilliti da streptococco, ma questo non ci meraviglia, perché come tutte le infezioni c'è una ciclicità: ogni tre o cinque anni ci sono recrudescenze da streptococco, morbillo, varicella. Ad aumentare negli ultimi mesi sono state anche le altre infezioni in generale, per un calo di attenzione con l'abbassamento delle precauzioni igieniche e delle norme di contenimento dei contagi da Covid-19.
Tampone sì o tampone no, come ci si deve orientare?
I tamponi fai da te per lo streptococco vengono venduti in farmacia e i genitori li fanno ai propri figli a casa, ma non sempre vengono eseguiti in maniera corretta. A stabilire la necessità eseguire il tampo dev'essere il padiatra o il medico, quando sospetta che ci sia una faringo-tonsillite da streptococco e non ha senso farlo casualmente senza sintomi. I sintomi sono febbre alta, gola arrossata, a volte vomito, linfonodi della gola ingrossati. In caso di epidemia e il medico sa che in una classe ci sono vari casi di streptococco, il bambino ne presenta i sintomi, allora è utile fare un tampone.
A quali conseguenze può andare in contro chi lo contrae?
In rari casi lo streptococco può provocare otiti, polmoniti, ascessi tonsillari, scarlattina, ma le complicazioni gravi sono rare come la malattia reumatica con conseguenti danni cardiaci e comunque c'è tempo per intervenire iniziando la terapia almeno cinque giorni dalla comparsa dei sintomi rivolgendosi dal pediatra, che sarà lui a decidere cosa fare. In ogni caso non bisogna creare allarmismi.
Ci sono situazioni che ne agevolano la diffusione?
Come tutte le infenzioni che si trasmettono per via respiratoria normalmente è più facile la diffusione nel periodo invernale, quando si sta abitualmente in ambienti chiusi. I consigli sono sempre le stessi: arieggiare maggiormente le stanze e lavarsi spesso le mani. C'è inoltre una fascia d'età a rischio per maggiori complicazioni, che è quella scolastica, più precisamente dai 5 ai 15 anni. Sono da intendersi però sempre come casi rari, che con la terapia antibiotica non portano a complicazioni.