Strage Fidene, mostrato in aula il video degli omicidi: “Campiti urlava li ammazzo tutti”
Il processo sulla strage di Fidene entra nel vivo. Oggi nell’aula Accorsio della Corte d’Assise di Roma sono stati ascoltati i primi testimoni riguardo alla sparatoria avvenuta l’11 dicembre 2022 al bar “Il posto giusto” a Fidene”. A compiere la strage, durante una riunione del consorzio Valle Verde Claudio Campiti, 58 anni. L’uomo, che quella mattina di dicembre ha freddato a colpi di pistola 4 donne (Nicoletta Golisano, Elisabetta Silenzi, Sabina Sperandio e Fabiana De Angelis), era atteso oggi in aula ma ha poi rinunciato ad essere presente. Nel procedimento oltre a Campiti, accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, sono imputati il presidente della Sezione Tiro a Segno Nazionale di Roma e un dipendente addetto al locale dell’armeria del poligono di tiro di Tor di Quinto dove Campiti prese l’arma utilizzata poi per compiere la strage.
Le prime testimonianze
Oggi in aula sono stati ascoltati alcuni dei carabinieri intervenuti sul posto subito dopo la sparatoria e che hanno condotto le indagini. "Quando sono entrato c'erano tre donne morte e Campiti circondato da persone. È stato ammanettato ed è iniziata la perquisizione. Campiti intanto strillava ‘mi hanno rovinato, mi hanno lasciato senz'acqua, li ammazzo tutti', e intanto si dimenava" ha dichiarato in aula il maresciallo del Nucleo Radiomobile di Roma Daniele De Nigris , tra i primi ad entrare nel gazebo. La pistola di Campiti, sempre secondo il racconto dei carabinieri intervenuti, si sarebbe inceppata ma l'uomo sarebbe riuscito a risolvere in una frazione di secondo ed ha continuato così a sparare.
Nel frattempo nessuno al poligono si era accorto che Campiti era uscito portando via una pistola. "Una volta individuata l'origine dell'arma grazie alla matricola, abbiamo inviato subito sul posto personale per fare accertamenti ma in quel lasso di tempo nessuno al poligono si era reso conto ancora di nulla" ha spiegato il tenente Gianluca De Vivo del Nucleo Investigativo.
Alla fine dell’udienza, dove erano presenti alcuni dei sopravvissuti e parenti delle quattro vittime, è stato mostrato il video delle telecamere di sorveglianza del bar che ha catturato i momenti della strage. La prossima udienza è stata fissata il 22 maggio e dovrebbero essere ascoltati anche i primi testimoni della strage, ovvero i membri del consorzio sopravvissuti.