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Sparatoria a Fidene

Strage Fidene, Claudio Campiti durante l’interrogatorio “non ha mostrato segni pentimento”

È quanto si legge nel dispositivo con il quale il Gip del Tribunale di Roma ha disposto la conferma dell’arresto per il killer, la strage sarebbe poi l’esito “di una lunga pianificazione”.
A cura di Redazione Roma
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Claudio Campiti, l'uomo di 57 anni che la scorsa domenica ha premuto il grilletto durante l'assemblea del consorzio Valleverde, in corso in un dehors in un bar di Fidene alla periferia Nord-Est di Roma, non avrebbe dato nessun segno di pentimento per aver ucciso a sangue freddo quattro donne, ferendo altre tre persone prima di venire disarmato. È quanto è riportato nel documento nel quale il gip del Tribunale di Roma ne ha convalidato l'arresto.

Nel corso dell'interrogatorio il killer ha ricostruito le ragioni del suo odio nei confronti del consorzio e dei suoi rappresentanti, ribadendo la molla che lo ha portato ad uccidere Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi, Nicoletta Golisano e Fabiana De Angelis, ma non avrebbe risposto ad alcune "domande chiave" postegli dal giudice nel corso dell'interrogatorio di garanzia.

Claudio Campiti aveva pianificato di fare una strage

"Il gravissimo episodio dell’11.12.2022 ha rappresentato il deliberato di una lunga pianificazione che aveva come presupposto un radicamento costante e persistente per un apprezzabile lasso di tempo del proposito omicida nella mente di Campiti", sottolinea la Gip Emanuela Attura parlando di una strage pianificata e immaginata nel corso probabilmente di mesi se non di anni. Non solo l'uomo non ha mostrato pentimento per quanto accaduto, ma anzi sono "emersi livore e risentimento" ancora ben radicati.

La pianificazione della strage emerge anche con chiarezza dal furto della Glock al poligono di tiro con i relativi cento colpi acquistati, e dal fatto che avesse con sé una valigia e denaro in contanti. Quando domenica mattina è uscito di casa sarebbe insomma stato consapevole che non sarebbe tornato indietro, preparandosi alla fuga. Lo stesso farebbe pensare il messaggio comparso poche ore prima sulla bacheca Facebook di una pagina dedicata al figlio di Campiti morto in un incidente sulla neve: "È ora di chiudere la pagina sperando che un altro prosegua questo lavoro. Spero sia servita a salvare qualche vita. Buona Fortuna".

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