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Sparatoria a Fidene

Strage di Fidene, il killer in aula insulta il marito di una vittima: “Ladro, stai zitto”

Claudio Campiti ha insultato in aula il marito di una delle donne che ha ucciso, dandogli del ladro. Stava rendendo dichiarazioni spontanee quando la risposta dell’uomo l’ha fatto scattare.
A cura di Natascia Grbic
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Claudio Campiti, l'uomo che l'11 dicembre 2022 ha ucciso quattro donne e ferito cinque persone, ha offeso in aula il marito di una delle vittime. "Ladro, stai zitto", ha urlato il killer, dopo che l'uomo ha risposto alle sue dichiarazioni spontanee. Sono intervenute le forze dell'ordine per riportare la calma.

Il processo si è aperto con Campiti che ha deciso di rendere in aula dichiarazioni spontanee. "Leggete con attenzione il mio blog e le denunce che ho fatto per avere una idea più chiara del perché siamo arrivati qui", ha esordito l'uomo. Il marito di una delle vittime ha risposto due volte: "mia moglie non scriveva blog". Questo è bastato per suscitare l'ira del killer, che gli ha urlato contro "ladro, stai zitto!". Pugni sul tavolo, urla, tutto davanti a carabinieri, avvocati e giornalisti presenti per seguire l'udienza. Campiti è stato portato fuori dall'aula dai militari, intervenuti per calmare la situazione prima che degenerasse.

Il blog di Claudio Campiti

Il blog di cui Campiti ha parlato in aula era un sito dove pubblicava frasi e contenuti deliranti contro il Consorzio Valleverde, residence sul lago del Turano dove molte persone avevano le seconde case per passare le vacanze. "Qui con il codice penale lo Stato ci va al cesso, qui denunciare è tempo perso so tutti ladri. È un feudo concesso dallo Stato al Consorzio Valleverde, in provincia di Rieti siamo all'avanguardia come il Giappone. Lui ha ‘legalizzato' la mafia concedendogli anche una testata giornalistica, noi l'associazione a delinquere mafiosa con tanto di pagamento del pizzo", una delle frasi scritte da Campiti che si leggono sul blog", una delle tante frasi senza senso che l'uomo pubblicava sul blog.

"Se avessi avuto queste informazioni che nessuno vi dirà chiaramente mai avrei acquistato proprietà in questo luogo subendo un danno economico enorme e foraggiando la banda per anni! Adesso c'è chi mi consiglia di trovarmi un lavoro dopo che lo Stato il lavoro me lo ha tolto mettendo su una truffa e derubandomi, roba da matti".

La casa senza luce né acqua di Claudio Campiti

Claudio Campiti abitava in una casa mai finita di costruire nel consorzio Valleverde. Un posto cui si arriva passando tra strade strette e tortuose e che conduce al lago del Turano, meta estiva di tantissime persone che abitano nel Lazio. In quello scheletro di abitazione, l'uomo ha pianificato gli omicidi compiuti a Fidene quell'undici dicembre di due anni fa e che sono costati la vita a Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi, Nicoletta Golisano e Fabiana De Angelis. Sulla casa aveva appeso uno striscione con scritto ‘Consorzio Raus'. L'uomo viveva al piano terra, in una stanza piena di carte e cartoni, in una situazione da accumulo seriale. Nel 2018 gli era stato negato il porto d'armi perché mentalmente instabile. Ma continuava ad andare a sparare al poligono di tiro, tanto che il giorno della strage è uscito da lì con l'arma noleggiata in mano.

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