Strage di Ardea, l’avvocato dei genitori: “Ricevuta solidarietà da tutti, tranne che dal sindaco”
"Il sindaco di Ardea invece di esprimere cordoglio e condoglianze per questi genitori distrutti e devastati dal dolore, si è preoccupato di affermare, senza nessuna certezza, che tutto sarebbe scaturito da una lite. Io ritengo che il primo cittadino abbia fatto questa affermazione per allontanare da sé la responsabilità di non essere stato in grado di proteggere due bambini che fino alle 11 di domenica stavano giocando in un parco". Così ai microfoni di Fanpage.it l'avvocato Diamante Ceci, il legale dei genitori dei due fratellini uccisi a colpi di pistola ieri ad Ardea, provincia di Roma. "Non capisco come possa avere affermato di una presunta lite. L'ha detto immediatamente alla stampa, anziché dire ‘mi dispiace per questi genitori'. La famiglia ha ricevuto solidarietà da tutti, tranne che dall'amministrazione comunale di Ardea. La solidarietà è stata tantissima e viene testimoniata in tutti i modi. Ho ricevuto telefonate da chiunque, ma nessuna telefonata da parte dell'amministrazione comunale. Da subito i carabinieri hanno smentito la circostanza della lite raccontata dal sindaco di Ardea", ha dichiarato ancora l'avvocato Ceci.
Queste le dichiarazioni rilasciate ieri dal sindaco di Ardea, Mario Savarese, all'agenzia Ansa: "Sono stato sul posto e la situazione in questo momento è sotto il controllo delle forze dell'ordine. Mi rattrista enormemente quanto e' successo. Tutte le persone coinvolte sono residenti del consorzio, compresa la persona che ha sparato. Ho fornito tutte le indicazioni necessarie ai carabinieri, spero che venga preso al più presto. Pare che il tutto sia nato da una futile lite".
A Fanpage.it il sindaco oggi ha risposto così in merito a quanto affermato ieri: "Le dichiarazioni di ieri erano al condizionale. Purtroppo qualcuno invece è stato più avventato di me e ha rilasciato dichiarazioni che si stanno rivelando assolutamente false. Se l'avvocato ha qualcosa da dire sulle mie dichiarazioni, si faccia avanti e non mi farò indietro".
La strage di Ardea
Secondo quanto accertato dai carabinieri, il killer Andrea Pignani, 34 anni, non era in cura psichiatrica e non è stato sottoposto a Tso, trattamento sanitario obbligatorio. È emersa, invece, una lite avvenuta in casa con la mamma circa un anno fa. Pignani in quell'occasione è stato accompagnato al pronto soccorso in codice azzurro, quello riservato ai pazienti psichiatrici. Il ragazzo è stato dimesso con questa diagnosi: "Stato di agitazione – paziente urgente differibile che necessita di trattamento non immediato. Si affida al padre".