Strage di Ardea, i funerali di David e Daniel: “Volate più in alto della follia del mondo”
Sono in corso a Ostia i funerali dei piccoli Daniel e David Fusinato, 10 e 5 anni, uccisi la scorsa domenica ad Ardea da Andrea Pignani. Centinaia di persone sono arrivate alla chiesa della Regina Pacis, per dare il loro ultimo saluto ai due bambini assassinati senza un perché. In tanti sono voluti venire oggi per dare il loro abbraccio e far sentire la loro vicinanza alla mamma Carol e al papà Domenico. C'è la presidente del X Municipio Giuliana Di Pillo e la sindaca Virginia Raggi. Tanti palloncini bianchi e azzurri e le transenne per garantire a tutti di partecipare in sicurezza. Un cordone di amore e affetto attorno ai familiari dei due fratellini. "Ciao Daniel e David che i vostri cuori volino più in alto della follia di questo mondo", è lo striscione degli amichetti della scuola calcio e degli Ultras della Curva Nord della Lazio ha voluto rendere omaggio con uno striscione le due piccole vittime.
La lettera della mamma di Andrea Pignani
Rita Rossetti proprio oggi, nei giorni dei funerali, ha voluto far pervenire tramite i media una lettera alla famiglia di Daniel e di Davide, ma anche ai parenti di Salvatore Ranieri, l'anziano ucciso per aver tentato di impedire la strage. Chiede perdono Rita per non essere riuscita a capire che il figlio era pronto a commettere una strage, per non aver chiesto aiuto per quell'uomo di 35 anni con problemi psichici che già più volte era stato sottoposto a ricovero. Anche lei ha perso un figlio quando, dopo aver sparato a freddo alle sue tre vittime, Andrea asserragliato in casa ha rivolto l'arma contro se stesso premendo il grilletto, ma non vuole commisurare il suo dolore con quello dei familiari delle vittime innocenti.
Scrive Rita Rossetti: "Come madre e moglie sono profondamente addolorata e sconvolta per il gesto folle, efferato e violento di mio figlio, davanti al quale non mi do pace né ragione, come voi. Il gesto insano che ha provocato la morte di Salvatore, Daniel e David, anime innocenti, ha gettato nel dolore e nella disperazione le vostre famiglie e la mia. Come si può arrivare a tanta ferocia? Il gesto di mio figlio non può essere giustificato in alcun modo. Mi sento impotente davanti alla vostra tragedia e so che non ci sono parole giuste. Ci sono cose che il tempo non può accomodare, ferite talmente profonde che lasciano il segno e ti cambiano la vita inesorabilmente, perché indietro non si torna".
La strage di Ardea
Non è ancora ora di pranzo di domenica 13 giugno, è la prima vera giornata d'estate e Daniel e David stanno giocando nel parco giochi del Consorzio Colle Romito. Si trovano qua per passare una giornata al mare, la scuola è appena finita e per loro si dovrebbe aprire una lunga stagione di giochi e spensieratezza. Ma i due bambini si trovano sulla strada di Andrea Pignani, 35 anni residente poco lontano dal parchetto dove si trovano. L'uomo è uscito armato di casa, quella pistola che di proprietà del padre guardia giurata scomparso da poco, avrebbe dovuto essere denunciata. Non sappiamo come sceglie le sue vittime, sappiamo però dai racconti che mira ai due bambini e senza pensarci spara colpendoli. Quando Salvatore prova a dire qualcosa gira l'arma e spara di nuovo, uccidendo anche lui. Poi mentre tutto attorno si scatena il panico torna a casa e cominciano le ore di assedio delle forze speciali che provano a convincerlo a uscire. Poi il tragico epilogo, il finale che forse Andrea aveva previsto fin dall'inizio. Sulle ragioni, sul delirio psicotico che ha guidato il 35enne a commettere la strage c'è ancora il buio. Forse le risposte si trovano nelle ricerche online e nei libri del ragazzo, ora al vaglio degli inquirenti.