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La strage di Ardea: uccisi due bimbi e un anziano

Strage di Ardea, il sogno spezzato di Daniel: “Stava per andare alla Lazio”

In un’intervista rilasciata a la Repubblica, l’allenatore di Daniel Fusinato, Marco Proietti, ha parlato della passione del bambino per il calcio e della sua gioia di giocare insieme agli amici. “Era il nostro portiere, il nostro capitano. Da tempo i talent scout della Lazio lo seguivano, stava per essere chiamato”.
A cura di Natascia Grbic
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Amava il calcio, la sua squadra, l'Ostiamare e giocare in porta insieme ai suoi amici. I sogni di Daniel si sono infranti ieri mattina ad Ardea per mano di Andrea Pignani, 34enne con problemi psichici che ha ucciso lui e il fratellino David mentre stavano giocando con gli amici. Una tragedia incredibile, che in una manciata di secondi ha cambiato la vita di tantissime persone. "Daniel era molto bravo, promettente, solare, felice di allenarsi con gli amici, da anni giocavano insieme – racconta in un'intervista a la Repubblica Marco Proietti, allenatore di Daniel – Era il nostro portiere, il nostro capitano. Da tempo i talent scout della Lazio lo seguivano, stava per essere chiamato, ne avevano già parlato a livello dirigenziale. E ora questa tragedia".

Strage di Ardea: "La madre viveva per i suoi bambini"

Daniel Fusinato andava ad allenarsi due volte a settimana all'Ostiamare con grande sacrificio dei genitori, che facevano avanti e indietro tra Ostia e Ardea per farlo giocare. "Conoscevo bene anche il fratellino, c'era sempre pure lui, mi chiamava sempre ‘ehi mister di Daniel'. Si avvicinava sorridendo, mi dava il cinque e diceva che avrebbe fatto il portiere pure lui – continua Proietti – Non so come faccio a non piangere ancora. Oggi è anche il compleanno di mia moglie, non potrò mai dimenticarlo. Mio figlio mi ha visto piangere per la prima volta a 12 anni e gli è venuto un attacco di panico. La madre viveva per i suoi bambini, era la loro vita, l'ultima volta che abbiamo parlato era tre giorni fa".

Carabinieri indagano sul movente degli omicidi

I carabinieri continuano a indagare sul movente che ha portato Andrea Pignani a compiere la strage. Secondo quanto dichiarato dal legale del padre dei piccoli, Diamante Ceci, "i genitori dei bambini non conoscevano l'omicida e non lo avevano mai visto prima e che non c'è stata alcune lite come riferito da qualche fonte non attendibile". L'avvocato si riferisce alle parole di Romano Catini, presidente del Consorzio Colle Romito, che ha riferito di aver visto il padre dei bimbi litigare con Andrea Pignani quella mattina stessa. L'uomo, che si trova agli arresti domiciliari per questioni di droga, ha smentito però questa versione.

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