Strage di Ardea, chi sono i due fratellini uccisi
Due delle tre vittime della strage di Ardea di questa mattina, sono i fratellini David e Daniel Fusinato di cinque e dieci anni. I piccoli stavano giovando con altri amici davanti a casa loro e a quella dell'omicida Andrea Pignani quando sono stati raggiunti e uccisi da colpi di pistola. L'esatta dinamica secondo per secondo è ancora al vaglio dei carabinieri ma sembra ormai certo che il killer 34enne, prima di rivolgere la pistola contro di sé e uccidersi, abbia sparato verso i bambini con l'intento di uccidere. Un anziano che passava di lì in bicicletta ha cercato di fare da scudo, nonostante non conoscesse i due piccoli, rimanendo però a sua volta ucciso. Così il killer ha rivolto l'arma verso i piccoli e ha sparato di nuovo.
Stando a quanto raccontato dalla nonna dei fratellini e da alcuni testimoni, il padre è uscito subito di casa e ha tenuto la mano dei piccoli fino all'ultimo minuto. Poi l'uomo avrebbe gridato, come vari testimoni hanno spiegato all'agenzia stampa l'Ansa: "A me per un po' di droga mi tengono ai domiciliari, mentre questo con la pistola nessuno lo controlla. Guarda ora cosa ha fatto". Il padre infatti sta scontando una condanna ai domiciliari. Il suo avvocato Diamante Ceci alla stampa nel corso della giornata ha tenuto a precisare che la strage di stamattina "è stata come una esecuzione. I bambini sono stati avvicinati dall'uomo, uno è stato colpito al petto, l'altro alla gola. I genitori di Daniel e David sono distrutti e chiedono massimo riserbo e rispetto".
Ora gli inquirenti sono al lavoro per cercare di capire cosa abbia spinto l'omicida a commettere un tale gesto: al vaglio c'è l'ipotesi di un litigio tra l'aggressore e il padre dei bimbi. Stando a quanto riportato sul Corriere della Sera, Romano Catini, presidente del Consorzio di via di Colle Romito ad Ardea stamattina il padre dei piccoli stava litigando con Andrea Pignani per futili motivi. Poi gli spari: "Sparava in aria. Si pensava fosse una pistola finta. I carabinieri già lo conoscevano. Mi chiedo come potesse avere una persona come lui appena uscita da un centro di igiene mentale una pistola in casa". L'omicida infatti aveva già minacciato in un'occasione la madre con un coltello e più volte aveva minacciato con la pistola alcuni passanti.