Strage di Ardea, Andrea Pignani non conosceva le vittime e non era sottoposto a cure psichiatriche
I carabinieri che stanno indagando sulla strage di Ardea hanno messo nero su bianco, in una nota stampa, un dettaglio fondamentale: non è emerso alcun contatto tra l'omicida, Andrea Pignani, e le sue vittime, né alcun rapporto di conoscenza tra gli stessi. In secondo luogo gli accertamenti sul passato del killer hanno consentito di accertare soltanto un caso: una lite familiare con la madre che si è verificata l'11 maggio del 2020 e che ha reso necessario l'intervento, presso l'abitazione di viale Colle Romito, di una pattuglia di militari. Pignani in quell'occasione era stato accompagnato da un'ambulanza presso il pronto soccorso del Nuovo Ospedale dei Castelli di Ariccia. Là gli è stato riservato il codice azzurro, riservato ai pazienti psichiatrici, ed è quindi stato sottoposto a consulenza a cura di uno specialista. La mattina seguente (era arrivato nel pomeriggio del giorno precedente) è stato dimesso con una diagnosi di “stato di agitazione – paziente urgente differibile che necessita di trattamento non immediato. Si affida al padre". Dagli accertamenti, fanno sapere i carabinieri, non risultano ulteriori denunce o segnalazioni a suo carico e non risulta che l'omicida fosse in cura per patologie psichiatriche né, tantomeno, che fosse in possesso di certificazione medica rilasciata da strutture sanitarie. Le indagini dei carabinieri di Frascati e di Anzio proseguono per verificare eventuali responsabilità in merito alla detenzione dell'arma da sparo, una pistola Beretta modello 81, calibro 7,65, utilizzata per l'omicidio e per la quale non risulta sporta alcuna denuncia.
Ardea, la ricostruzione della strage
I carabinieri di Anzio alle 10.50 di ieri, domenica 13 giugno, hanno ricevuto diverse telefonate dai cittadini residenti nel consorzio Colle Romito di Ardea. Hanno segnalato tutti la presenza di tre persone (i due bimbi e l'anziano che ha provato a proteggerli) colpiti da arma da fuoco in strada. I militari, arrivati sul posto "pochi istanti dopo", riporta la nota, hanno notato la presenza di tre persone a terra in via delle Pleiadi. Una delle pattuglie si è recata presso l'abitazione dove il killer era stato visto rientrare. Sul posto è arrivato in seguito il personale specializzato dell'arma dei carabinieri per un'eventuale negoziato e irruzione nell'appartamento dove l'omicida si era barricato. Alle 15.30 il personale del Gruppo Intervento Speciale dell'Arma dei carabinieri ha fatto irruzione nell'abitazione, dove Pignani è stato trovato morto all'interno della sua camera da letto. Si era tolto la vita con la stessa pistola utilizzata per il massacro.
Ares 118: "Nessun ritardo, soccorsi arrivati dopo 11 minuti"
L'ambulanza del 118 con medico a bordo, fa sapere Ares, è arrivata sul posto "esattamente dopo 11 minuti dalla telefonata. Successivamente, sono giunti anche gli altri mezzi di soccorso. Nonostante i ripetuti tentativi di rianimazione effettuati la situazione si è subito presentata compromessa, stante i danni irreversibili provocati dai colpi d’arma da fuoco. I nostri operatori hanno fatto di tutto ma purtroppo il quadro era irrecuperabile".