“Strage Bologna, Fioravanti e Mambro non c’entrano” polemica su parole di De Angelis. Pd: “Rocca si dissoci”
È bufera sulle parole di Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, sulla Strage di Bologna del 2 agosto 1980. Giovedì 3 agosto, a poche ore dall'anniversario, in un post sul suo profilo Facebook, De Angelis, ha scritto: “Il 2 agosto è un giorno molto difficile per chiunque conosca la verità e ami la giustizia, che ogni anno vengono conculcate persino dalle massime autorità dello Stato (e mi assumo fieramente la responsabilità di quanto ho scritto e sono pronto ad affrontarne le conseguenze)”. Aggiungendo: “So per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini”.
Per la strage avvenuta alla stazione ferroviaria di Bologna Centrale, alle 10,25, in cui persero la vita 85 persone, De Angelis, quindi, nel suo post, si è detto certo dell'innocenza dei tre condannati in via definitiva, gli ex Nar Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, quest'ultimo, minorenne all'epoca dei fatti, diventato poi cognato dello stesso De Angelis.
Bonafoni (Pd): "Rocca prenda le distanze"
“Affermazioni gravissime”, per Marta Bonafoni, consigliera regionale del Lazio e coordinatrice della segreteria nazionale del Pd, che in una nota scrive: “Marcello De Angelis non parla più solo come privato cittadino, essendo oggi il portavoce della comunicazione istituzionale della Regione Lazio. Per questo chiediamo al presidente Francesco Rocca di prendere immediatamente le distanze dalle sue parole".
Bonafoni nella sua nota argomenta:
"Sono gravissime le affermazioni che Marcello De Angelis ha affidato a un post sulla sua pagina Facebook, due giorni dopo l'anniversario della strage di Bologna. Non soltanto De Angelis tenta di riscrivere la storia nonostante le sentenze passate in giudicato sui fatti del 2 agosto 1980, ma si scaglia contro chi come il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda la verità storica e cioè la matrice fascista della strage di Bologna. Noi tutti dobbiamo rispetto alle 85 vittime e agli oltre 200 feriti”.
Mentre su Twitter, l'ex senatore Sandro Ruotolo, oggi nella segreteria Pd, scrive:
Il presidente della #Regione Lazio #Rocca non prende le distanze dal suo portavoce #Marcellodeangelis, ex terrorista Nar, che attacca il presidente #Mattarella e quanti ricordano la matrice #fascista della strage alla stazione di #Bologna?".
Il dibattito sul revisionismo della Lega
Solo pochi giorni fa, avevano scatenato la polemica le parole del capogruppo leghista al consiglio comunale di Lonate Pozzolo, in provincia di Varese sulla strage avvenuta il 2 agosto 1980. "La strage di Bologna un attentato neofascista? – aveva detto il consigliere, accusato poi di revisionismo storico – Non è vero. In transito era un vagone palestinese… che è stato fatto esplodere apposta a Bologna. Poi hanno buttato dentro il Fioravanti e compagnia, ma non erano loro". In sede giudiziaria è stato accertato che la strage di Bologna fu un attentato di matrice fascista.
Il post di Marcello De Angelis
Ma cosa ha scritto Marcello De Angelis, portavoce della Regione Lazio, nel suo post su Facebook pubblicato la sera del 3 agosto 2023? Ecco di seguito il testo:
Il 2 agosto è un giorno molto difficile per chiunque conosca la verità e ami la giustizia, che ogni anno vengono conculcate persino dalle massime autorità dello Stato (e mi assumo fieramente la responsabilità di quanto ho scritto e sono pronto ad affrontarne le conseguenze). La differenza tra una persona d’onore e uno che non vale niente è il rifiuto di aderire a versioni di comodo quando invece si conosce la verità. E accettare la bugia perché così si può vivere più comodi. Intendo proclamare al mondo che Cristo NON è morto di freddo e nessuno potrà mai costringermi a accettare il contrario.
Aggiungendo:
Così come so per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza. E in realtà lo sanno tutti: giornalisti, magistrati e “cariche istituzionali”. E se io dico la verità, loro – ahimè – mentono. Ma come i martiri cristiani io non accetterò mai di rinnegare la verità per salvarmi dai leoni. Posso dimostrare a chiunque abbia un’intelligenza media e un minimo di onestà intellettuale che Fioravanti, Mambro e Ciavardini non c’entrano nulla con la strage. Dire chi è responsabile non spetta a me, anche se ritengo di avere le idee chiarissime in merito nonché su chi, da più di 40 anni, sia responsabile dei depistaggi.
Quindi, conclude:
Mi limito a dire che chi, ogni anno e con toni da crociata, grida al sacrilegio se qualcuno chiede approfondimenti sulla questione ha SICURAMENTE qualcosa da nascondere. A me, con questo ignobile castello di menzogne, hanno tolto la serenità, gli affetti e una parte fondamentale della vita. Non riusciranno a farmi rinunciare a proclamare la verità. Costi quel che costi… Come GioNa tra i flutti non tremo… Vieni a prendermi balena, non ti temo. E scusate se ve lo dico – col massimo del rispetto e dell’amicizia – a questo post non basta mettere un “mi piace”, dovete rilanciarlo e condividerlo… altrimenti hanno vinto loro, gli apostoli della menzogna…
Associazione familiari vittime: "Pallonari incorreggibili"
A stretto giro è arrivato il commento di Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione dei familiari della vittima della Strage di Bologna:
Queste sono le certezze dei pallonari che non tengono conto dei risultati dei processi e delle indagini che sono state fatte in tutti questi anni. Credo proprio che sia un incorreggibile che pensa che la sua parola superi tutte le prove. Però non ha parlato di pista palestinese, si vede che sta passando di moda.