Strage Ardea: il funerale di Salvatore Ranieri, il ‘nonno’ che ha cercato di salvare i fratellini
"Di fronte a fatti del genere le nostre parole non solo sono inutili, ma spesso sono anche inopportune. Una morte assurda che scaturisce da un cuore ottenebrato, da un cuore completamente corrotto, oscuro. Ogni giorno registriamo morti tremende e non ci facciamo neanche più caso. Una morte senza parole, senza spiegazione, ma cosa vuole dirci un fatto del genere? Anche da questi fatti dobbiamo imparare qualcosa. Cosa ci insegnano Salvatore e i due piccoletti? Ci insegnano il valore sacro ed intangibile della vita che spesso noi magari calpestiamo. Quando noi diciamo che la vita è sacra, non è un modo di dire". Così nella sua omelia il vescovo della diocesi di Velletri-Segni, Vincenzo Apicella. A Valmontone si sono tenuti oggi i funerali di Salvatore Ranieri, il 74enne ucciso nella strage di Ardea mentre cercava di convincere il killer, Andrea Pignani, a smettere di sparare. Alla cerimonia erano presenti soltanto i parenti e gli amici più cari, i due figli e la moglie Luciana. Presenti al funerale anche il sindaco di Ardea, Mario Savarese e il presidente del consorzio all'interno del quale è avvenuta la tragedia.
Strage di Ardea, proseguono le indagini su Andrea Pignani
Le indagini sul conto di Pignani, intanto, vanno avanti. Gli investigatori vogliono scoprire i motivi per cui il 34enne sia uscito di casa la scorsa domenica con una pistola in pugno e abbia sparato a due fratellini che presumibilmente non conosceva. E perché poi abbia ucciso con un colpo di pistola anche Ranieri e poi si sia suicidato all'interno del suo appartamento. I pm cercano la verità nei suoi computer e nei suoi hard disk, convinti che qualche indizio possa contribuire a ricostruire il profilo psicologico del killer. Non è mai stato in cura psichiatrica, ma c'è un episodio nel suo passato che lo descrive come soggetto con disturbi mentali: un anno fa ha minacciato la mamma con un coltello e per questo è stato accompagnato al pronto soccorso. Là, dopo consulto psichiatrico, è stato dimesso con l'invito di contattare la Asl per cominciare un percorso di cura. Cosa che il ragazzo non ha mai fatto.