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Stop al Reddito di cittadinanza a 70mila cittadini del Lazio, Droghei (Pd): “La Regione aiuti quelle famiglie”

“Il Partito Democratico nel Lazio sta chiedendo fortemente alla Regione di non lasciare soli i sindaci: la giunta Rocca ha il dovere di aiutarli concretamente a gestire questa situazione”, ha spiegato a Fanpage.it Emanuela Droghei, consigliera regionale e coordinatrice della Segreteria romana del Partito Democratico.
A cura di Enrico Tata
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Cinquantatremila famiglie romane, oltre 70mila in tutto il Lazio, non riceveranno più il reddito di cittadinanza, misura che il governo Meloni ha cancellato, tagliando 2,7 miliardi di euro complessivi che finora erano stati destinati alle persone in difficoltà economica e lavorativa. Ad agosto 53mila cittadini della Capitale hanno ricevuto dall'Inps l'sms che li ha informati della sospensione dell'erogazione dei soldi. Roma è la terza città italiana per numero di nuclei colpiti dalla cancellazione del contributo economico da parte dell'esecutivo.

"Adesso cosa faranno quelle persone? Non dobbiamo lasciare sole quelle famiglie, che evidentemente avevano bisogno di quel sostegno economico. E non vogliamo lasciare soli i comuni del Lazio, Roma compresa, che è la terza città più colpita d’Italia dopo Napoli e Palermo con quasi 14mila famiglie che hanno ricevuto l'sms a luglio e ad agosto. È del tutto evidente che chi si troverà in difficoltà dopo la sospensione del Reddito di Cittadinanza si rivolgerà ai servizi sociali dei comuni, che già, storicamente, faticano a dare risposte adeguate. Il Partito Democratico nel Lazio sta chiedendo fortemente alla Regione di non lasciare soli i sindaci: la giunta Rocca ha il dovere di aiutarli concretamente a gestire questa situazione", ha spiegato a Fanpage.it la consigliera regionale e coordinatrice della Segreteria romana del Partito Democratico Emanuela Droghei, che ha firmato un'interrogazione e un ordine del giorno per impegnare la giunta regionale guidata da Francesco Rocca a farsi carico del problema.

"La Regione è uno degli enti che maggiormente contribuisce al fondo dei servizi sociali comunali e, vista anche l’affinità politica col governo Meloni credo ci sia la possibilità concreta di un dialogo, per avere maggiori risorse economiche da destinare ai servizi sociali, visto che la responsabilità di questa situazione è proprio del governo Meloni. Una cosa è certa: i cittadini devono essere aiutati e supportati, il disagio è crescente e non vorremmo assistere anche nel Lazio ai fatti accaduti a Napoli", ha spiegato al consigliera Dem.

Droghei ha promosso anche una mozione presentata in tutti i municipi di Roma e in tutti i comuni del Lazio, "proprio per dare un segno concreto, aiutare municipi e comuni a rispondere ai cittadini. Non si tratta soltanto di battaglia politica: abbiamo il dovere di guardare negli occhi quelle persone, la loro disperazione e chiedere risposte per loro".

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L'unico municipio della Capitale in cui la mozione non è stata approvata è il Municipio VI, quello delle Torri, l'unico governato dal centrodestra. "Sono andata ad assistere al consiglio straordinario in quel municipio ed è stato uno spettacolo penoso. C'erano tanti cittadini, c'era Caritas e Sant'Egidio, che fanno i conti tutti i giorni con la povertà, le associazioni che aiutano le persone a fare la spesa e tutto questo in un contesto come il Municipio VI in cui la povertà morde sul serio. Mi dispiace dire che il centrodestra, Fratelli d'Italia in particolare, ha dato il peggio di sé. Non potendo votare contro la mozione, hanno preferito lasciare l'aula e quindi, con un artificio, si sono sottratti al confronto per meri ordini di scuderia. Tutto questo in presenza del presidente Franco che non ha fatto niente affinché quella mozione potesse essere approvata. Un atto di quel tipo avrebbe aiutato anche lui.”

Come prima risposta, l'assessore regionale ai Servizi Sociali, Massimiliano Maselli, ha convocato per settembre il primo incontro di un tavolo permanente per il contrasto alla povertà. "Credo che l'assessore l'abbia fatto perché si rende conto di ciò che potrebbe accadere in autunno, l'esplosione del disagio anche nel Lazio soprattutto, ovviamente, a Roma. Credo anche che l'assessore abbia fatto bene, i tavoli di confronto sono certamente strumenti utili, poi però occorre capire concretamente quali strumenti la Regione intenda mettere in campo. Io, al momento, di idee non ne vedo e questo mi preoccupa molto. Quando si rivolge al servizio sociale, il cittadino ha bisogno di avere una risposta e, per quanto apprezzi l'iniziativa, la risposta non può essere un tavolo di confronto. La risposta è mettere in mano degli assistenti sociali strumenti reali", ha spiegato Droghei.

"Il PD non difende il reddito di cittadinanza in quanto tale, non siamo innamorati di questa misura in particolare e ne abbiamo
visti tutti i limiti sopratutto nella parte legata alla promozione del collocamento lavorativo, ma siamo preoccupati per il fatto che ci sono persone molto fragili e tante famiglie che facevano conto su quel tipo di aiuto. Ripeto: qui la questione non è difendere questa misura a tutti i costi, ma abbiamo bisogno di capire come rispondere a queste famiglie, cosa farà il governo e cosa farà la Regione Lazio per aiutarle".

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