Stop ai telefoni in classe, studente si rifiuta di consegnare il suo e a scuola arriva la Polizia

Da depositare in una apposita scatola al mattino e da riprendere all'uscita (o con il permesso del docente): queste le uniche azioni permesse agli e alle studenti del liceo scientifico Ettore Majorana di Latina. A stabilirlo, il preside del liceo scientifico con una circolare. Ieri, però, al momento della consegna del proprio telefono, una studente è scoppiata in lacrime e ha chiamato suo fratello. In breve tempo lui, un loro amico e il padre sono arrivati a scuola, preoccupati per la ragazza e la situazione è degenerata tanto che è stato necessario chiamare la polizia.
La circolare sull'uso del telefono in classe
Venerdì scorso il preside del liceo ha diffuso la circolare sull'uso consapevole del telefono. La decisione, come si legge nella circolare, è stata presa in seguito alla segnalazione di reiterati casi di cyberbullismo, ai comportamenti scorretti nei confronti di alcuni docenti, nonché alla questione relativa al telefono definito nel corso di tale circolare come distrattore e come isolamento nel gruppo.
Ad appena un mese di scuola sono già diverse le segnalazioni arrivate agli uffici del preside: persino un professore sarebbe stato ripreso e finito sui social. Per questo il preside, con un'apposita circolare, ha richiamato l'articolo 4 del regolamento scolastico, nel quale viene già regolamentato l'utilizzo dei telefoni in classe: il documento, inoltre, sarebbe stato firmato già dalle famiglie degli studenti a inizio anno.
"È vietato utilizzare il telefono cellulare o altri dispositivi elettronici durante lo svolgimento delle lezioni se non a scopo didattico", si legge nella prima parte relativa all'utilizzo dei telefonini. "In caso si trasgressioni gli stessi oggetti saranno temporaneamente dall'insegnante in orario e riconsegnato al termine delle lezioni – si continua poi, analizzando le conseguenze di un uso scorretto – L'insegnante avrà cura di annotare sul registro la mancanza e il telefono sarà ritirato e riconsegnato alla famiglia".
La reazione della studente
Lunedì mattina dopo un iniziale momento in cui si sono tutti dimostrati contrari alla consegna del telefono, uno dopo l'altro gli e le studenti si sono arresi e hanno lasciato il dispositivo nella scatola. Una di loro, però, una ragazza che frequenta il secondo anno, si è opposta. Secondo quanto riporta la testata locale di Luna Notizie la ragazza avrebbe cercato dai docenti rassicurazioni: "Se si perde o si rompe chi lo ripaga?".
Nessuna risposta alla sua domanda, così la ragazza ha deciso di non consegnare il telefono. Come minacciato e come scritto sul regolamento scolastico, nei confronti della studente è arrivata prima una nota sul registro, poi è stata portata in vicepresidenza. Qui la vicepreside avrebbe avuto un colloquio con la ragazza sulla necessità di rispettare le regole. Appena uscita dalla stanza, però, la studente avrebbe chiamato i suoi familiari, in lacrime.
L'arrivo dei familiari della studente
In breve tempo, all'uscita di scuola, la ragazza è stata raggiunta dai familiari, preoccupati dalle sue lacrime. All'inizio sarebbe arrivato a scuola il fratello, insieme ad un amico, chiedendo di parlare con il preside. Per essere ricevuti, però, è necessario richiedere un appuntamento: quando lo hanno visto passare nei corridoi si è creata molta confusione, molti gli insulti e le offese pronunciate e il preside sarebbe rimasto ferito. Sono stati immediatamente allertati la Polizia e il personale sanitario del 118 che in breve tempo hanno raggiunto l'edificio scolastico: gli agenti hanno già ascoltato i testimoni e adesso devono ricostruire quanto accaduto. Nel frattempo, però, il dirigente scolastico avrebbe deciso di sporgere denuncia.