Steward insultato dagli ultras laziali all’Olimpico: “Ho denunciato, non ho paura dei razzisti”
"Non è la prima volta che mi capitano questi episodi di razzismo. Non dovrebbe esserlo, ma purtroppo se sei nero o vieni da un altro paese è normale. Ho deciso di denunciare non solo per me, ma per tutti. Non bisogna far passare nulla, invece di andare avanti sembra di retrocedere. Siamo nel 2022, non nel 1940″. A parlare a Fanpage.it è Amin, il giovane steward di 22 anni vittima di cori razzisti da parte degli ultras della Lazio. "Ne**o, ti rimandiamo a casa tua, sei venuto col gommone", alcune delle frasi che gli sono state urlate contro, prima da una sola persona e poi da un intero gruppo di ultras. La scena è stata filmata col cellulare e pubblicata sui social: il video, che ha suscitato l'indignazione di milioni di persone, ha fatto il giro d'Italia. Amin, accompagnato da un delegato della Lazio, ha deciso di denunciare il ragazzo che ha cominciato a insultarlo. "Non ho paura, solo rabbia. Quando il giorno dopo mi hanno mandato il video, mi sono infuriato", continua Amin.
Gli insulti all'Olimpico durante Lazio – Verona
Il ragazzo è stato insultato durante Lazio – Verona, allo stadio Olimpico. "Guardavo i giocatori della Lazio mentre passavano, poi è passata anche l'aquila: è stato un momento emozionante – racconta il giovane – Sono passati sul lato sinistro dei Distinti ovest e poi mi sono girato verso il settore in cui stavo, i Distinti nord – est. E appena ho guardato di fronte ho visto questa persona con uno smanicato che mi insultata e urlava ‘ne**o, ne**o'. Ho cercato di resistere il più possibile, ma poi mi hanno lanciato un oggetto e non ce l'ho più fatta. Gli ho risposto e ho sbagliato, perché non dovevo".
"Torno a lavorare allo stadio, non ho paura"
Gli insulti e i cori contro Amin sono partiti prima da una singola persona, supportata da altri ultras presenti che hanno preso a gridare contro Amin. "Quel ragazzo è già stato identificato, ora ci penseranno le forze dell'ordine. Quando ho visto il video il giorno dopo ho provato una grande rabbia, non mi ero reso conto di molte cose. Pensavo che a insultarmi era stata una sola persona, invece erano in molti, e ho visto tutte le altre cose che mi hanno gridato, compreso il gesto delle scimmie. Sono cose che rimangono, per questo non bisogna farle passare". Amin non ha paura di quanto è successo e tornerà a lavorare allo stadio, come ha sempre fatto. "Magari i primi tempi eviterò le partite della Lazio, ma poi tornerò al 100%. Quello è il mio lavoro, non sto lì a giocare o perdere tempo".
Di Simona Berterame e Natascia Grbic