Stazione Tiburtina: installate “fioriere antiuomo” per cacciare poveri e senza tetto
Dopi le sbarre sulle panchine e gli spuntoni sui gradini, l'ultima frontiera dell'architettura ostile arriva da Roma, più precisamente dalla Stazione Tiburtina, presentandosi con una veste solo apparentemente più colorata e gentile. Più precisamente nell'area dove trovano rifugio tutte le notti poveri, senza tetto, migranti in transito per Roma, un punto di riferimento per chi non ha una casa né da mangiare grazie all'intervento dell'associazione Baobab Experience, sono state installate delle fioriere. La risposta di Grandi Stazioni e dell'amministrazione comunale al degrado. Il brullo piazzale di cemento diventerà una sorte giardino. Fiori colorati e profumati per cacciare esseri umani. Un paradosso tanto bruciante quanto violento.
Ma la sindaca Virginia Raggi e la delegata alle Periferie Federica Angeli sono entusiaste del risultato raggiunto. "Con un proficuo lavoro di squadra ridiamo dignità all'area esterna est della Stazione Tiburtina – ha dichiarato Raggi -. Riconsegniamo ai cittadini e ai viaggiatori la possibilità di poter fruire in piena sicurezza di tutti i servizi legati ad uno degli scali ferroviari piu' importanti della città, tra i principali punti di accesso a Roma. Un ringraziamento particolare al Prefetto e al Questore di Roma per averci supportato in questa iniziativa". "I comitati di quartiere del Municipio IV ci hanno chiesto mesi fa un intervento. Da aprile abbiamo fatto numerose riunioni con i cittadini. Sono stati ascoltati e abbiamo risposto alle loro richieste dando un nuovo volto al piazzale est", fa eco Angeli.
Il contrasto tra le parole che vengono dal Campidoglio e dalle istituzioni non potrebbe più violenta guardando le foto di uomini e donne cacciati dal piazzale, messi ancora più ai margini con la recensione dell'area. Anche oggi ha vinto una malintesa idea di "decoro", ma la città ha perso un altro pezzettino di umanità: i cittadini potranno andare a piantare zucchine e pomodori alla stazione Tiburtina, ma uomini e donne continueranno a vivere per strada.