Polizia carica gli studenti che protestano contro gli Stati Generali della Natalità: ragazza colpita alla testa
Si sono ritrovati alle 9.30 di oggi a piazzale degli Eroi per sfilare in corteo contro gli Stati Generali della Natalità, convocati in questi giorni a Roma. Il percorso della manifestazione era previsto fino a piazza Cavour, ma arrivati in via Candia, all'incrocio con via Leone IV, c'è stata una deviazione. Lì studenti e studentesse hanno trovato gli agenti della polizia in assetto antisommossa che hanno bloccato il passaggio coperti da scudi e caschi.
Fra i manifestanti e gli agenti c'è stata tensione e qualche carica. Secondo quanto appreso da Fanpage.it, ci sarebbero cinque persone ferite, fra cui una ragazza colpita alla sua testa. Sul posto sono arrivate anche tre ambulanze per soccorrerli. Fermato un ragazzo di 16 anni, trasferito in questura e rilasciato soltanto qualche ora dopo.
"Ai vostri figli cosa raccontate a casa? Che picchiate i loro compagni di scuola? Raccontate questo?", si sente dire da un ragazzo agli agenti.
Il corteo femminista a Roma
Dopo aver contestato la ministra Eugenia Roccella all'Auditorium della Conciliazione, studenti e studentesse continuano questa mattina a far sentire la propria voce in manifestazione. Hanno srotolato il loro striscione "Un altro genere di educazione", dal nome dell'assemblea dei collettivi organizzata ieri durante la quale hanno discusso del ruolo (e della mancanza) dell'educazione sessuoaffettiva nelle scuole e nelle università e hanno iniziato a camminare in corteo.
Mentre camminavano, prima hanno bruciato un cartello con la scritta "educare alle relazioni". Poi, più avanti, all'altezza di via Candia, sull'asfalto è comparsa la scritta in rosa "Sul mio corpo decido io".
Alcuni degli studenti e delle studentesse sono arrivati direttamente dall'università degli studi della Sapienza dove ieri sera, giovedì 9 maggio, al termine dell'assemblea nazionale, in 300 hanno occupato l'aula A di Scienze Politiche. Si tratta soprattutto di ragazzi e ragazze dei collettivi fra cui Zaum, Aracne e il Coordinamento dei Collettivi della Sapienza.
"Ridevano mentre ci manganellavano", il racconto dei partecipanti
"Li ho visti ridere mentre ci manganellavano, avevano un ghigno in faccia – spiega a Fanpage.it una delle ragazze che era in corteo durante le tensioni con la polizia – Odio la violenza, ma assistere a questa scena mi ha fatto venire tanta rabbia".
Da mesi si susseguono a Roma e non solo manifestazioni di questo genere: "Il punto non è la denatalità, ma la mancanza di servizi: dagli asili, all'Iva sui pannolini: non c'è senza sostegno economico, psicologico o sociale".
Tre persone ferite dalle cariche della polizia
Sono cinque le persone rimaste ferite durante le tensioni con la polizia oggi a Roma. Sul posto sono arrivate in breve tempo tre ambulanze che hanno soccorso le persone ferite dalle manganellate. Fra loro anche una ragazza minorenne che è stata ferita alla testa. Sangue per terra, al lato della strada, dopo le cariche della polizia contro gli studenti.
Le reazioni dalla politica, Ciani: "Serve chiarezza"
"È necessario capire cosa sia successo, erano 200 studenti senza strumenti di offesa e una ragazza manganellata è in ospedale con la testa ferita – scrive Paolo Ciani, vicecapogruppo Pd-Idp alla Camera e segretario di Demos – Sono immagini preoccupanti che non fanno onore alla Capitale d’Italia".
Il commento di Gigi De Palo, Presidente della Fondazione per la Natalità
Non è tardato ad arrivare il commento di Gigi De Palo, il presidente della Fondazione per la Natalità.
"È triste constatare che un tema come la natalità, che rappresenta la vera emergenza nazionale e che mette in difficoltà l'intero sistema Paese minacciando la sanità pubblica, il sistema previdenziale, il sostegno alle disabilità e ai più fragili, venga strumentalizzato per ottenere visibilità, soprattutto in periodo di campagna elettorale – dichiara in una nota De Palo – Gli scontri a cui abbiamo assistito ieri e oggi sono preoccupanti: noi rappresentiamo una fondazione no profit , siamo una realtà autonoma non schierata politicamente, è come se attaccassero il Wwf, le Acli o Save the children, non ha senso. Anzi, voglio fare un appello a tutte le associazioni del terzo settore, alle Fondazioni affinché facciano sentire la propria voce perché se ogni evento indipendente che cerca il dialogo tra la società civile e le istituzioni diventa motivo di scontri e di violenza, allora il clima di tensione in Italia è davvero preoccupante", ha concluso, rivolgendo il pensiero ai "1500 giovani che hanno partecipato" all'evento.