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Stalking e revenge porn alla ex: scattati i domiciliari per l’ex calciatore Angelo Paradiso

Seguiva la ex ad eventi pubblici, durante i quali si presentava come suo manager e la insultava su web dove, inoltre, avrebbe condiviso video che la ritraevano.
A cura di Beatrice Tominic
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A denunciarlo, il 5 maggio scorso, era stata l'ex compagna, modella, accusandolo di stalking, estorsione, revenge porn e diffamazione. Per l'ex calciatore, cresciuto calcisticamente nella Lazio, che ha giocato nel Napoli in serie B e che ha raggiunto la serie A con il Lecce, oggi 46enne, sono scattati gli arresti domiciliari.

Rinviato a giudizio, la prossima udienza si terrà il prossimo 21 marzo, come riporta la Repubblica. Gli agenti della Squadra Mobile hanno effettuato controlli all'interno del telefonino del 46enne: secondo le accuse Paradiso avrebbe caricato in rete video riguardanti l'ex. Gli esami sul dispositivo riusciranno a fare luce su quanto accaduto, eventualmente verificando le accuse.

La denuncia della modella

La modella, oltre al revenge porn, ha denunciato una serie di comportamenti che Paradiso adottava nei suoi confronti. Secondo quanto dichiarato dalla donna, Paradiso non avrebbe accettato la chiusura della loro relazione, nel 2020 e avrebbe iniziato a perseguitarla. L'ha iniziata a seguire ad eventi pubblici, durante i quali si presentava come manager della donna, per controllarla.

Inoltre, si sarebbe rivolto all'ex compagna con insulti e intimidazioni. "Tu non lavorerai mai più, ti distruggo, sei finita", le aveva detto all'inizio. Poi avrebbe cominciato a minacciarla: le diceva che avrebbe dato fuoco all'automobile e al ristorante di cui era proprietaria e che avrebbe inviato lettere alla Rai in cui avrebbe millantato rapporti con colleghi sposati. Davanti ai genitori della donna l'avrebbe definita una escort e, infine, avrebbe utilizzato la tecnologia per renderle la vita un inferno. Avrebbe condiviso video della donna online e avrebbe creato dei profili sui social network tramite i quali ha continuato ad insultarla.

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