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Stalker condominiali perseguitano i vicini lamentando rumori inesistenti: arrestati due fratelli

Nonostante le numerose denunce, i due continuavano a dire che la famiglia loro vicina di casa faceva rumore, cosa impossibile dato che spesso non erano nemmeno in casa. Le persecuzioni andavano avanti dal 2016, e continuavano nonostante le varie denunce e gli interventi delle forze dell’ordine. Alla fine sono stati portati in carcere.
A cura di Natascia Grbic
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Erano diventati l'incubo dei loro vicini, che vessano ogni giorno con lamentele, minacce e comportamenti vessatori. Due fratelli stalker sono stati arrestati dai carabinieri della stazione Roma Tor Tre Teste dopo che per cinque anni hanno perseguitato un'intera famiglia, marito, moglie e i due figli, andando continuamente da loro per lamentare rumori inesistenti quando in realtà non erano nemmeno mai in casa. Un comportamento che era diventato una vera e propria persecuzione, tanto che la famiglia aveva sporto diverse denunce alle forze dell'ordine, che però erano state sempre ignorate. Non solo: i due stalker erano stati raggiunti anche dall'obbligo di dimora nel palazzo, ignorato anche quello, e di presentazione in caserma per la firma. Niente è servito a fermarli e quindi sono stati arrestati.

Le persecuzioni andavano avanti dal 2016: i due fratelli, entrambi residenti in zona Tor Tre Teste – Casilino, continuavano ad andare dai vicini accusandoli di fare rumore, quando non erano nemmeno in casa dato che lavoravano fuori tutto il giorno. Non serviva spiegargli che non erano in casa, i due continuavano a dire che erano loro a far rumore. Lo stato di paura e di ansia in cui era piombata la famiglia avevano spinto uno dei due figli della coppia a trasferirsi all'estero per non dover più avere niente a che fare con i vicini. In seguito alle denunce della famiglia, prima i carabinieri hanno emesso una misura cautelare di divieto di avvicinamento alla famiglia, più volte violata dai fratelli. A dicembre 2020, allora, sono stati colpiti dal divieto di dimora all'interno dello stabile, ma hanno ignorato anche questa misura. A maggio, quindi, la famiglia ha denunciato ancora i due stalker, che stavolta sono stati costretti a doversi presentare in caserma. Ma dato che continuavano a violare il divieto di dimora, alla fine sono stati arrestati.

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