Stadio, il comune accelera: anche senza sentenza definitiva consegna all’As Roma i terreni sgomberati
Da una parte i tumulti interni all'As Roma, con l'esonero di Daniele De Rossi e le dimissioni del ceo Lina Souloukou. Dall'altra un'accelerazione sullo stadio, con il compimento di un passaggio decisivo in vista della realizzazione dell'impianto di Pietralata. Intorno alle 11 di giovedì 26 dicembre, il personale della società giallorossa, tre tecnici del dipartimento Patrimonio del Campidoglio, la dirigente Enrica de Paulis del Dipartimento programmazione urbanistica, accompagnati dai vigili urbani, hanno proceduto al passaggio di consegne dei terreni sgomberati il 7 agosto scorso in via degli Aromi.
L'assessore Veloccia: "Passaggio importante, ora la Roma può consegnare il progetto"
"Quello di via degli Aromi è un passaggio importante perché consente alla Roma di poter svolgere anche le ultime verifiche sui terreni, come era stato previsto dal piano dei sondaggi archeologici, un'attività propedeutica alla consegna del progetto definitivo. Come amministrazione capitolina abbiamo concluso tutte le attività di nostra competenza e adesso aspettiamo la Roma", ha spiegato ai microfoni di Fanpage.it l'assessore capitolino all'Urbanistica, Maurizio Veloccia.
L'As Roma potrà, quindi, completare tutti gli scavi archeologici richiesti dalla Soprintendenza nell'area del nuovo impianto e, di conseguenza, presentare il progetto definitivo.
Ma i Comitati No Stadio: "Vicenda giuridica tutt'altro che conclusa"
D'altro canto, però, sulle aree sgomberate, sottolineano i comitati dei cittadini contrari allo stadio, ci sono ancora procedimenti giudiziari in corso. E una decisione definitiva sulla vicenda di via degli Aromi ancora non c'è. Veloccia ha riconosciuto: "Formalmente hanno ragione, c'è un giudizio pendente, ma noi siamo confidenti che anche la parte finale di questo giudizio sarà a nostro favore. Il tar del Lazio e il Consiglio di Stato non hanno ravvisato motivi per sospendere la nostra attività di rientro in possesso di quelle aree. Ovviamente questo sarebbe accaduto se ci fosse stato un dubbio ragionevole in merito, e per questo noi siamo confidenti che non ci siano problemi in futuro".
Una sentenza del tribunale civile ha riconosciuto il possesso da parte dei residenti e ha vietato l'accesso all'aera da parte dei tecnici. Dopo il via libera del tar agli sgomberi, il Consiglio di Stato ha deciso di non intervenire perché lo sgombero, di fatto, era già avvenuto, ma allo stesso tempo ha giudicato la vicenda come "molto complessa".
Il racconto di un cittadino sgomberato: "In calzoncini e maglietta, non possiamo tornare a casa"
La vicenda è complessa e intricata. Ma nonostante il procedimento giudiziario sia ancora in corso, alcuni cittadini sono stati sgomberati e adesso la loro casa è stata affidata a tecnici che eseguiranno sondaggi invasivi che potrebbero metterla in pericolo. Ma in attesa di una sentenza definitiva, il Comune di Roma ha forzato la mano per accelerare i tempi e consegnare i terreni al più presto alla società giallorossa.
Nel frattempo, i residenti allontanati ad agosto non possono entrare in quelle che sono state finora le loro abitazioni, neanche per prendere vestiti e beni di prima necessità. Uno di loro ha raccontato ai nostri microfoni: "Al momento tutta la nostra vita è là dentro. Ma ci sono i sigilli e c'è il divieto di accesso. Stiamo attendendo di sapere come riprendere le nostre cose. Siamo in calzoncini corti e maglietta, ma non possiamo entrare a prendere altro…".
I prossimi passaggi: quando la Roma presenterà il progetto definitivo
Se non ci saranno problemi di tipo giudiziario, gli scavi potranno andare avanti e la Roma potrà procedere alla presentazione del progetto definitivo: "La società giallorossa in realtà poteva presentarlo anche a prescindere dalle analisi archeologiche, ma l'As Roma, correttamente e in via cautelativa, intende prima portare a termine questo lavoro per valutare lo stato dell'arte di quest'area per non dover poi rimettere mano al progetto in una seconda fase", ha spiegato Veloccia.
L'assessore ha indicato come possibili date per la presentazione del progetto fine dicembre/inizio del nuovo anno: "Ho riportato le date che la Roma ci ha indicato e noi siamo confidenti che possano essere rispettate. Il tema di possibili cambiamenti societari purtroppo prescinde da noi. Ad oggi, però, on abbiamo avuto alcun segno che ci sia un cambiamento nella volontà di realizzare questo stadio".
Ma il tema degli scavi, ha ricordato Veloccia, è solo una premessa al progetto: "Con i sondaggi si verificherà se quell'area è conforme, ma la sostanza del progetto definitivo sarà relativa all'accessibilità, ai parcheggi, agli accessi in sicurezza. Quel che più interessa alla città è che lo stadio sia una struttura accessibile e che non crei problemi alla mobilità e al Pertini, per esempio. Su questo, la Roma ha detto che i tavoli tecnici sarebbero ripresi dopo le vacanze estive ed effettivamente si stanno tenendo in questi giorni e si terranno nelle prossime settimane su questi punti fondamentali".
di Enrico Tata
Servizio di Gabriel Bernard