Stadio della Roma a Pietralata: sgomberi inutili e ritardi, gli scavi archeologici ancora in alto mare
Nei prossimi mesi l'As Roma dovrebbe presentare il progetto definitivo del nuovo stadio di Pietralata. O almeno questo è l'auspicio del Campidoglio. I problemi, tuttavia, non mancano: da una parte la preoccupazione che le carte della società giallorossa non rispettino in toto le prescrizioni dell'Assemblea Capitolina. Dall'altra i problemi burocratici sulla misteriosa area boschiva di Pietralata, che secondo il Comune non esiste. E infine, novità delle ultime ore, gli sviluppi, o meglio i mancati sviluppi sulle indagini geognostiche e archeologiche ritenute essenziali dalla Soprintendenza per il nulla osta finale.
Stadio della Roma a Pietralata: i ritardi delle indagini archeologiche
Come appreso da Fanpage.it, la Soprintendenza speciale di Roma, archeologia Bele Arti Paesaggio ha risposto a una richiesta di accesso agli atti, presentata dai comitati No Stadio, proprio in merito ai sondaggi archeologici. Questa la comunicazione fornita:
la scrivente Amministrazione comunica che, a quanto risulta, non
sono state eseguite altre trincee oltre a quelle effettuate sulla p.lla 90 del foglio catastale 601, per le quali codesti Comitati sono già in possesso della relazione di sopralluogo effettuato dal personale tecnico-scientifico di questa Soprintendenza (prot. n. SS-ABAP-RM 31483-P del 10.06.2024).
Cosa significa? La Roma ha eseguito sondaggi archeologici soltanto nella zona dello sfasciacarrozze di via degli Aromi, segnata in verde nella mappa in basso. Un'area che fa parte della cosiddetta ‘Fase 1' delle indagini. Il Comune e l'As Roma avevano chiesto infatti di suddividere gli scavi in due fasi, richiesta accolta dalla Soprintendenza. Che però aveva avvertito in una risposta ufficiale: il nulla osta definitivo potrà essere accordato soltanto in seguito al completamento di entrambi le fasi di scavi e indagini.
Con le parole della Soprintendenza:
Preso atto, pertanto, della richiesta di suddividere l’esecuzione delle suddette indagini in due fasi in relazione alle diverse aree di intervento, cosa che si ritiene ammissibile, si ribadisce che, relativamente all’area di ingombro dello stadio e alle immediate vicinanze, questa Soprintendenza potrà esprimere il suo parere sul progetto del fabbricato solo a seguito del completamento delle trincee di scavo previste nel piano di indagini approvato.
Sgombero di agosto: quali terreni sono stati liberati e perché
La Soprintendenza ha confermato che al momento sono stati realizzati soltanto gli scavi della ‘Fase 1'. Nulla è stato fatto, invece, nelle aree della ‘Fase 2'. Ma nel frattempo, il 4 agosto, le famiglie residenti in via degli Aromi, con cui il Comune di Roma ha un contenzioso giudiziario tuttora in corso, sono state sgomberate proprio a causa di una presunta urgenza e improcrastinabilità degli scavi archeologici. Un atto di forza giustificato proprio con la necessità di eseguire indagini geognostiche e archeologiche per il nuovo stadio della Roma.
Nell'atto di sgombero si legge:
Risultano non ulteriormente differibili le attività propedeutiche alla progettazione del citato Stadio della Roma, in particolare quelle riguardanti le indagini archeologiche, attività peraltro particolarmente invasive;
Eppure, dal 4 agosto nulla è stato fatto, come conferma la stessa Soprintendenza nella risposta ufficiale ai comitati.
La posizione della Soprintendenza: il nulla osta arriverà solo dopo gli scavi
Ricapitoliamo: l'area dello stadio è stata suddivisa in due fasi di indagini, necessarie entrambe per ricevere l'ok della Soprintendenza, dato che l'area è considerata importante dal punto di vista archeologico e che esistono resti già noti e studiati. Uno di questi, tra l'altro, obbligherebbe la Roma a rivedere il progetto in merito all'esatta ubicazione dell'impianto oppure a trovare un modo per inglobare i resti archeologici all'interno dello stadio.
Ricordiamo che per il nulla osta definitivo anche la ‘Fase 2' deve essere completata. L'As Roma presenterà il progetto definitivo senza aver completato le indagini necessarie a ricevere l'ok degli archeologi? E perché la società giallorossa non sta eseguendo gli scavi, nonostante, grazie allo sgombero di agosto, i terreni sono diventati accessibili ai tecnici?
Il bosco scomparso e il contenzioso sui terreni: un altro ostacolo per lo stadio
Di quei terreni, peraltro, fanno parte non solo le abitazioni giudicate occupate senza titolo dal Campidoglio, ma anche il misterioso bosco scomparso e poi riapparso in vecchi documenti del Comune. Il rischio è che la società giallorossa presenti un progetto che non può ancora definirsi definitivo, proprio perché mancante del nulla osta della Soprintendenza.