Stabilimenti a fuoco ad Ostia, il 24enne arrestato ritratta: “Ho appiccato solo 4 incendi”

Convalidato nel pomeriggio di ieri il fermo con l'accusa di incendio doloso per il ventiquattrenne accusato di aver appiccato gli incendi in sette stabilimenti ad Ostia. Resta in carcere, ma nel frattempo ha deciso di ritrattare la sua versione dei fatti. Il ragazzo aveva ammesso di aver appiccato il rogo negli stabilimenti balneari di Ostia, ma poi ha precisato di aver agito soltanto in quattro delle sette strutture andate a fuoco.
Per lui, persona fragile che soffre di un forte disagio mentale, è stato disposto un esame psichiatrico. "L'ho fatto per tristezza", aveva spiegato al pm in sede di interrogatorio. Nel frattempo continuano gli accertamenti della Squadra Mobile che sta indagando sul caso.
Il ventiquattrenne confessa i roghi per quattro stabilimenti
Il giovane, una volta fermato dagli agenti, ha confessato di aver dato fuoco agli stabilimenti. Da chiarire, però, se abbia appiccato tutti gli incendi. Fra il 24 e il 26 marzo scorsi, infatti, sono sette gli stabilimenti che hanno preso fuoco: due nella sera del 24 e gli altri cinque in quella del 26. Il ventiquattrenne, però, è stato chiaro con gli inquirenti: è vero che ha dato fuoco agli stabilimenti, ma soltanto a quattro delle sette strutture coinvolte.

Mentre il pm contesta al ragazzo di aver appiccato tutti e sette i roghi, restano aperte delle domande che, per il momento, non hanno ancora trovato risposta. Non è chiaro ancora se abbia davvero appiccato il fuoco soltanto in quattro dei sette stabilimenti coinvolti. In tal caso, chi ha incendiato le altre tre strutture restanti? Avrebbe agito da solo? In questo caso si potrebbe trovare risposta con i riscontri sul posto: secondo quanto dichiarato dal giovane, per appiccare gli incendi avrebbe utilizzato dei pezzi di legno e plastica, una bomboletta spray e un accendino.
E soprattutto, ha davvero agito "per tristezza" e "per frustrazione", come ha dichiarato al pm Stefano Opilio o per conto di qualcuno che potrebbe aver fatto leva proprio sulle sensazioni e sulle condizioni di disagio del giovane, che vive come senza fissa dimora da tempo?