video suggerito
video suggerito

Spiagge libere senza bagnini: un’estate pericolosa a Ostia, l’anno prossimo se ne occuperà il comune

In seguito al decesso di un bagnante presso una spiaggia libera di Ostia, i bagnini hanno protestato denunciando situazioni di sfruttamento e contratti irregolari. In più il bando per la gestione delle spiagge libere non ha coperto tutti e nove i lotti, così tre spiagge libere sono rimaste senza servizio di sicurezza per i bagnanti. Ma l’anno prossimo se ne dovrà occupare direttamente il Campidoglio.
A cura di Lorenzo Sassi
59 CONDIVISIONI
Immagine

Lo scorso 17 agosto un uomo di 82 anni è morto in mare lungo un tratto di spiaggia libera ad Ostia, in seguito a un malore. In quel punto del litorale non era previsto alcun servizio di sicurezza ai bagnanti: sprovvista di bagnini, la spiaggia risulta agibile sì, ma a rischio e pericolo di chi decide di tuffarsi. È l'effetto dell’ultimo bando sul servizio – che riguardava la gestione della sicurezza ai bagnanti sulle spiagge libere e la possibilità di affittare ombrelloni e lettini con la promessa di mantenere pulito il sito – a cui si è presentata una sola società, che però non aveva bagnini sufficienti per coprire tutte le spiagge del litorale.

In seguito all’incidente, l'Anab – Associazione Nazionale Assistenti Bagnanti – ha fatto un flash mob per denunciare la situazione. “Pensiamo che il servizio di salvataggio sia poco considerato, tant’è che la pubblica amministrazione, laddove non riesce a garantire il servizio, appone dei cartelli per avvertire la cittadinanza ma questo è evidente che non sia sufficiente”, ha spiegato a fanpage.it Silvano Terenzio, membro dell'associazione di categoria dei bagnini.

In prossimità delle spiagge libere si trovano dei cartelli che recitano: “Balneazione non sicura per mancanza del servizio di salvamento”. “In questo modo la municipalità si deresponsabilizza completamente rispetto a tutto ciò che può succedere sulla spiaggia – prosegue Silvano – come nel caso dell’uomo deceduto lo scorso 17 agosto. Negli ultimi anni il servizio di salvataggio è stato affidato ad aziende e cooperative senza che nessuno si prendesse la briga di controllare cosa stava accadendo. Parliamo di contratti non regolari, straordinari non pagati”.

Le paghe basse e turni infiniti hanno reso meno attrattiva la professione. “Siamo sottopagati e la maggior parte di noi non ha un contratto idoneo. Non siamo pagati per le ore effettivamente lavorate, spesso saltiamo la pausa pranzo. Tutto ciò è anche pericoloso, oltre che lesivo dei nostri diritti: significa stare 10 ore sotto il sole pagati 6 euro l’ora dovendo poi intervenire all’occorrenza senza che nessuno possa offrire del supporto in caso di necessità. Se effettuo un salvataggio in mare e ho a mia volta un malore chi interviene? La situazione è grave e il servizio ne risente”, insiste lo storico bagnino di Ostia.

Del bando per il servizio bagnanti nelle zone di Castel Porziano e per le 8 spiagge libere di Ostia se ne occupa il X Municipio. Quest’anno per il bando riguardante le spiagge libere ha risposto una sola società per tutti e nove i lotti. “Sono tre le spiagge non coperte e scegliere di fare un affido diretto avrebbe fatto correre il rischio di infrazione della norma all’amministrazione perché se affidi a una società due lotti di un servizio simile si può incorrere in un frazionamento e il codice non lo consente. Fare una nuova gara avrebbe comportato l’affido del servizio ad agosto”, ha spiegato Giovanni Zannola, consigliere dem in Assemblea Capitolina, che viene proprio da Ostia.

Il bando prevedeva la concessione delle spiagge libere per l’affitto di ombrelloni e lettini, in cambio della manutenzione e della pulizia dei siti, non avendo l'amministrazione municipale fondi sufficienti per la gestione dirette delle spiagge.  La soluzione così è stato deliberare l'affido diretto per il solo servizio di salvataggio, ma l'atto della giunta non ha avuto seguito.

Con la stagione estiva ormai agli sgoccioli, è inevitabile guardare a quella successiva per fare in modo che non accada più: il rischio è che gli stessi problemi della stagione si ripresentino per l’estate 2023. “Il prossimo anno la competenza dovrebbe passare a Roma Capitale, che diventerà competente per il litorale come da programma – aggiunge Zannola –  Si sta lavorando al fine di poter riportare la possibilità di accompagnare l’affitto di ombrelloni e lettini con punti di somministrazione temporanei. Tutto ciò nelle more dell’approvazione definitiva del Pua e delle gare per le concessioni previste per il 2024”. L'obiettivo dunque è rendere più appetibile aggiudicarsi il servizio da parte di soggetti privati, consentendo la vendita di cibo e bevande e non solo l'affitto di lettini e ombrelloni sulle spiagge libere.

L’opposizione non ha accolto di buon grado la cessione della delega. “Anziché mettere a disposizione più risorse per avere più bagnini hanno deciso di riprendersi la delega al litorale, quindi l’anno prossimo non sarà il Municipio a gestire i bandi, benché si sia parlato di un tavolo di lavoro comune”, ha spiegato Andrea Bozzi, consigliere del Municipio X con la lista Calenda Sindaco. “È una sconfitta non avere sufficienti fondi dal Campidoglio per avere il servizio ai bagnanti tutti i giorni”.

59 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views