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Sparò dall’auto per divertimento e ferì 7 persone, evaso dai domiciliari: “Porto a spasso il cane”

I fatti per cui il giovane è stato messo per la prima volta ai domiciliari risalgono allo scorso 7 settembre. Prima a Terracina e poi a San Felice Circeo, provincia di Latina, cinque ragazzi, a bordo di un’automobile, si sono divertiti a sparare colpi con una carabina ad aria compressa dal finestrino di una macchina.
A cura di Enrico Tata
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Lo scorso 7 settembre ha seminato il panico tra Terracina e San Felice Circeo. A bordo di un'auto e insieme ad alcuni amici, sparò diversi colpi con una pistola a piombini e ferì sette persone. Attualmente agli arresti domiciliari, è stato sorpreso per strada e arrestato per evasione dai carabinieri di Terracina. La sua scusa: "Dovevo portare a spasso il mio cane". Il ragazzo è stato sottoposto nuovamente ai domiciliari su disposizione del pm di turno della procura di Latina, in attesa di essere giudicato con il rito direttissimo e della convalida dell'arresto.

Come ricordato, i fatti per cui è stato messo per la prima volta ai domiciliari risalgono allo scorso 7 settembre. Prima a Terracina e poi a San Felice Circeo, provincia di Latina, cinque ragazzi, a bordo di un'automobile, si sono divertiti a sparare colpi con una carabina ad aria compressa dal finestrino di una macchina. Passavano con l'auto davanti al lungomare e ai luoghi della movida e sparavano ai passanti. Il veicolo è stato bloccato al Circeo, a bordo anche alcuni minorenni e uno e riuscito a scappare.

A causa della scorribanda per le strade del litorale pontino, sette persone sono rimaste ferite e tutti hanno riportato, per fortuna, lesioni giudicate guaribili in sette o dieci giorni. Ma per quasi tutti si è trattato di colpi sparati ad altezza uomo e, quindi, pericolosissimi (spalle, collo, orecchie, volto).

Due minorenni sono stati denunciati a piede libero e due maggiorenni sono stati arrestati e poi messi agli arresti domiciliari con le accuse di violenza e lesioni aggravate ad incaricato di un pubblico servizio e lesioni aggravate da motivi abietti e futili mediante l’utilizzo di armi.

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