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Sparatoria a Fidene

Spara in un bar a Fidene, cittadino eroe disarma il killer: colpito in faccia, è grave

Si è gettato sul killer e lo ha disarmato: nella colluttazione è partito uno sparo che lo ha colpito alla guancia. Il cittadino eroe si trova in ospedale in gravi condizioni.
A cura di Beatrice Tominic
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È entrato all'interno del gazebo di un bar a Fidene dove si stava svolgendo una riunione del consorzio di ville. Ha estratto un'arma e ha iniziato a sparare, prima contro la dirigenza e poi contro il resto dei residenti riuniti: sono morte tre donne, mentre altri quattro sarebbero i feriti gravi, ma i numeri sono ancora provvisori. È quanto accaduto questa mattina, fra le ore 9.30 e le 10, in via Monte Gilberto. I carabinieri, giunti con le ambulanze sul posto, hanno portato in caserma un uomo di 57 anni, sospettato di essere l'autore della strage, bloccato dai militari e da alcuni residenti che si trovavano più vicini.

Quando si trovava ancora nel gazebo, alcuni di loro lo hanno fermato saltandogli addosso. "Non si riusciva a tenere – racconta uno dei residenti presenti durante gli spari- Uno dei consiglieri si è avvicinato a lui e gli ha tolto l'arma: ha avuto un coraggio incredibile. Ora si trova in ospedale: è stato colpito sul viso, penso sulla guancia. Mentre lottavano per l'arma, è partito un colpo. Quando l'ho visto era in un bagno di sangue". Poi aggiunge: "È stato davvero un eroe: prima di salire in ambulanza ha continuato a gironzolare qui intorno per cercare di supportare gli altri". Adesso si trova in ospedale: fortunatamente il proiettile non ha leso nulla di vitale.

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Il racconto di uno dei residenti

La tragedia è avvenuta in breve tempo: "Sono stati due minuti di panico: è stata una cosa terribile – ha spiegato l'uomo – Quando è entrato con l'arma pensavo volesse minacciare la dirigenza, ma quando è partito il primo colpo e ho visto la donna cadere all'indietro ho capito che aveva altre intenzioni. Aveva già il colpo in canna: ho sentito dai carabinieri che aveva anche un altro caricatore da 16 colpi in canna, più le altre pallottole". A fermarlo sono stati i residenti che si trovavano più vicini: sono loro, insieme al consigliere eroe che lo ha disarmato, che lo hanno bloccato dopo i primi, fatali, spari.

"È entrato e ha chiuso la porta del gazebo, dopo ha iniziato a sparare. Prima ha puntato la presidenza, probabilmente erano i primi obiettivi. Poi si è girato verso l'assemblea – ha continuato a raccontare  – Sono corso verso la porta per aprirla e far uscire più persone possibile".

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