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Sospeso il preside che ha allontanato un bambino da una scuola di Ladispoli perché iperattivo

L’Ufficio scolastico regionale del Lazio ha sospeso il preside dell’Istituto Corrado Melone di Ladispoli e al suo posto ha nominato un reggente. Il motivo è per non aver reintegrato un bambino ritenuto iperattivo, nonostante la decisione del Tar.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio (Getty Images)
Immagine di repertorio (Getty Images)

Sospensione dall'incarico per il preside dell'Istituto Comprensivo Corrado Melone di Ladispoli, sul litorale della provincia di Roma. Il provvedimento nei confronti del dirigente scolastico arriva dopo la vicenda che lo ha visto allontanare da scuola un bambino di sei anni, perché ritenuto iperattivo. A stabilirlo l'Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, che al suo posto ha nominato un reggente, dopo l'invio degli ispettori su indicazione del ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. La sospensione del preside è arrivata, perché il bambino, mandato via dalla scuola a febbraio scorso, non è stato reintegrato.

Il preside non ha reintegrato il bambino a scuola

Il bambino di sei anni, che frequenta l'Istituto Comprensivo Corrado Melone era stato sospeso da scuola, perché ritenuto iperattivo. Il padre dell'alunno per protesta e per far valere i diritti del proprio figlio si è rivolto a un avvocato e ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Lazio, avanzando la richiesta di annullare la sospensione del figlio e di farlo reintegrare al più presto a scuola. Il Tar lunedì scorso ha risposto, dando ragione al papà del bambino.

Il Tar ha dato ragione al papà del bambino

L'alunno sarebbe dovuto rientrare immediatamente a scuola, come disposto dal giudice, ma ciò non è accaduto, nonostante la sentenza. Il ministro ha dunque mandato gli ispettori dell'Usr nell'Istituto Corrando Melone di Ladispoli per un controllo scorso mercoledì 6 marzo. Gli ispettori hanno voluto capire perché il bambino non fosse ancora rientrato a scuola. Dopo la sentenza infatti l'ex dirigente scolastico si era difeso dicendo: "Non avevo letto la decisione dei giudici, potrà rientrare. Il problema è che i genitori ritengono la scuola babysitteraggio". E invece il bambino a scuola non ci è tornato. Successivamente il preside, dato che senza una valida ragione non ha permesso al piccolo di rientrare insieme ai suoi compagni in aula, è stato sospeso e il suo ruolo affidato ad un reggente.

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