Sospeso il bando concessioni sul litorale romano: “Ma la stagione estiva a Ostia sarà garantita”

Il Tar del Lazio ha sospeso il bando di Roma Capitale per l'affidamento di 31 concessioni balneari sul litorale romano, nello specifico 25 stabilimenti, 4 esercizi di ristorazione e due spiagge libere con servizi già esistenti. I giudici hanno accolto un ricorso presentato da alcun balneari che hanno chiesto e ottenuto lo stop dell'avviso pubblico dello scorso 14 febbraio e ha fissato l'udienza di merito al 14 ottobre 2025.
Nel provvedimento il Tar sottolinea che "al fine di assicurare su tutto il territorio nazionale il rispetto dei ‘principi di libertà di stabilimento, di pubblicità, di trasparenza, di massima partecipazione, di non discriminazione e di parità di trattamento'" il legislatore statale "ha innovativamente stabilito che i titolari delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative siano selezionati attraverso un modulo procedimentale verosimilmente connotato in termini di specialità, esclusività e immediata applicazione". In questo senso "la procedura indetta da Roma Capitale, c.d. ‘gara-ponte', pare disancorata dal nuovo paradigma legale".
Il bando era stato presentato in pompa magna a febbraio dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che aveva parlato di un "passaggio storico" per il litorale: "Presentiamo i bandi per tutte le concessioni demaniali scadute di Ostia e con questo atto apriamo la nuova stagione di valorizzazione del mare di Roma e per il suo utilizzo per chi vorrà godere delle meraviglie del nostro mare".
L'assessore Zevi: "Pronti a fare appello al Consiglio di Stato, stagione balneare garantita"
"Riteniamo procedere con l'appello cautelare al Consiglio di Stato; restiamo fermi sulla solidità dei valori e principi che risiedono alla base dei bandi pubblicati. La sospensiva del TAR, da poche ore uscita, non annulla la gara ma ne ferma momentaneamente l'iter, evidenziando nodi da sciogliere legati all'applicazione della normativa nazionale e regionale. Quello centrale, in particolar modo, riguarda l'assenza del Piano di Utilizzo degli Arenili (PUA), che ai sensi della legge regionale impone all'Amministrazione l'indizione di gare di durata massima annuale, mentre la norma nazionale prevede una durata da un minino di cinque ad un massimo di venti anni", ha spiegato in una nota Tobia Zevi, assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma Capitale.
"È fondamentale un pronunciamento del Consiglio di Stato per capire se la normativa nazionale prevalga su quella regionale e se, quindi, sia possibile procedere con gare pluriennali anche in assenza del PUA; l'obiettivo dell'Amministrazione è garantire trasparenza, legalità e il corretto utilizzo del demanio marittimo, in coerenza con le norme vigenti. Rispettiamo qualsiasi pronunciamento, ma riteniamo che la nostra impostazione sia rispettosa della normativa e dei principi sanciti dalla nuova legge. Difendiamo fermamente anche l'innovazione relativa alle royalty come opportunità di reale valorizzazione del litorale", ha spiegato ancora l'assessore.
Ad ogni modo, ha precisato Zevi, "sarà garantita, ad ogni modo, la stagione balneare 2025 a beneficio di una balneazione attrezzata e sicura".
Perché il tar ha sospeso il bando sulle concessioni
Edoardo Moscara, presidente provinciale di Roma di Sib Confcommercio, che è tra gli imprenditori che hanno presentato il ricorso e ha spiegato all'agenzia AdnKronos che "il bando è molto particolare: solo per una durata di anno ed estendibile un altro anno a discrezione dell'amministrazione. Noi non abbiamo fatto che appellarci alla legge nazionale che prevede che i bandi devono essere da un minimo di 5 a un massimo di 20 anni in base agli investimenti. Questo bando, essendo per un anno, non avrebbe portato nessuna miglioria per gli utenti finali, si sarebbe solo sostituito il concessionario".
"Ci sono precarietà, proroghe da anni e come balneari non ce la facciamo più. Siamo quindi favorevoli ai bandi e li vogliamo, ma vogliamo che siano fatti come prevede la legge – da 5 a 20 anni – con un piano economico convincente, un miglior utilizzo delle spiagge per l'utenza e per gli stessi concessionari", ha spiegato ancora Moscara.
"La sospensione del bando di 31 concessioni balneari a Ostia è una sconfitta per il Litorale e per la città. Le problematiche del bando sono ormai evidenti, e sono anche frutto di un percorso molto poco condiviso con le opposizioni. Ora però a meno di due mesi dall'inizio della stagione estiva bisogna rimboccarsi le maniche e recuperare il tempo perso, trovando soluzioni che tutelino in primis i cittadini e i turisti che vogliono tornare nella nostra Ostia per godersi il mare e il bel tempo. Tema centrale sono le spiagge libere: dopo questa decisione del Tar, come le gestiremo? Lavoriamo insieme per garantire un'estate serena al territorio, oppure si ricadrà ancora negli stessi errori", ha commentato in una nota il vicepresidente dell'Assemblea Capitolina, Paolo Ferrara (M5S).