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Sospesi primi due medici di famiglia No Vax a Roma: stop a stipendio ed esercizio della professione

Sono i primi camici bianchi ad essere sospesi nella città di Roma. La decisione è stata presa ieri pomeriggio nel corso della riunione dell’Ordine. I due medici di famiglia che non si erano ancora sottoposti al vaccino sono stati segnalati dalle Asl. Ora non potranno più esercitare né percepire lo stipendio. Un terzo è corso a vaccinarsi all’ultimo momento per evitare la misura.
A cura di Luca Ferrero
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L'Ordine dei medici di Roma e provincia ha deciso: sospesi due medici di famiglia che hanno rifiutato di sottoporsi alla vaccinazione. Sono i primi camici bianchi no vax a subire questo tipo di provvedimento nella capitale: lo ha segnalato stamattina il quotidiano Il Corriere della Sera Roma. Ieri pomeriggio l'organo si era riunito per le valutazioni necessarie. La segnalazione era arrivata all'Ordine dalle Asl di competenza. A partire da oggi, i due medici non potranno più esercitare la professione né ricevere lo stipendio.

Un terzo medico si è vaccinato prima della sanzione

La decisione arriva dopo la riunione di ieri pomeriggio. L'Ordine ha dovuto analizzare le segnalazioni giunte dalle Asl. Erano in tutto tre i camici bianchi romani che risultavano ancora senza vaccino. A nulla sono servite le lettere di richiamo. Dei tre, un medico impiegato in un'ospedale ha deciso di sottoporsi alla vaccinazione all'ultimo momento, proprio per evitare la sanzione. Per i due medici di famiglia, invece, è arrivata la misura più dura. Antonio Magi, presidente dell'Ordine, ha dichiarato al Corriere: "Appena giunti i nominativi da parte delle aziende sanitarie, abbiamo convocato la riunione e quindi adottato le disposizioni di legge. Ora questi medici non percepiranno lo stipendio e non potranno esercitare». In seguito alle misure adottate dall'Ordine, saranno inviati dei sostituti nei rispettivi studi professionali rimasti vacanti.

Si aggiungono ai circa 20 sanitari già sospesi nel Lazio

I due medici di famiglia sospesi, vanno ad aggiungersi alla schiera dei camici bianchi che non esercitano più la professione nella Regione Lazio. L'assessore D'Amato, pochi giorni fa, aveva dichiarato che erano una ventina i sanitari già sospesi, "tra medici, altre professioni sanitarie e tecniche".

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