“Sono uno dei 9 ragazzi positivi rientrati da Malta. Chiedo scusa, ma troppi messaggi cattivi”
Nove ragazzi tra i 17 e i 19 anni rientrati a Roma da una vacanza a Malta sono risultati positivi al coronavirus. I loro contatti stretti sono stati messi in quarantena ed è stato avviato il contact tracing internazionale. Uno di loro, su Facebook, ha voluto raccontare quanto successo: "Stiamo bene, sotto controllo anche se un po' agitati. Mi rincresce dover specificare le dinamiche dell'accaduto, ma come sempre in periodi difficili e sotto tensione, le persone tendono a fare costruzioni distorte dell'accaduto: il rientro da un paese estero ha dei controlli molto rigidi negli aeroporti dei rispettivi paesi, in particolare alle svariate misurazioni della temperatura siamo risultati tutti nella media bassa (altrimenti non ci avrebbero fatto uscire dalla struttura); difficile cogliere segnali di malessere (eravamo tutti asintomatici, e senza febbre) nelle prime ore dal rientro, la stessa persona risultata per prima positiva, ha effettuato il tampone per scrupolo personale e con molto senso di responsabilità si è chiuso dentro casa".
La stessa scrupolosità, ammette il ragazzo, "non abbiamo avuto noi altri, e di questo mi scuso personalmente, ma i tempi per le visite di rito sono stati immediati, tanto da entrare in quarantena due giorni dopo il rientro dalla vacanza. Sono dunque, oltre che dolorosi per me, anche sbagliati, i contenuti dei numerosi messaggi carichi di aggressività e cattiveria giunti in questi giorni, una cattiveria che, dopo 2 mesi e più di quarantena forzata, dopo una diagnosi di positività ad un virus che ha costretto il mondo a chiudersi nelle proprie case, dopo la preoccupazione per i miei personali affetti in età avanzata, e non, rischia davvero di minare la salute mentale di una persona. Vorrei però ringraziare chi invece di sostegno me ne sta dando tanto, chi ha capito le dinamiche del rientro ed ha gradito la celerità nel rinchiudermi in casa, e chi mi sta dando la forza di andare avanti in questi giorni difficili. Ne uscirò più forte e motivato di prima".
A Malta un focolaio a Paceville, quartiere della movida
Nelle ultime 24 ore a Malta sono stati diagnosticati 23 nuovi casi di coronavirus e sarebbero tutti legati a un focolaio divampato a Pacebille, il quartiere della movida, pieno di pub, locali e ristoranti. Il governo ha disposto la chiusura delle discoteche e ha imposto multe ai gestori che non fanno rispettare le distanze di sicurezza. La mascherina è obbligatoria all'interno di tutti i locali al chiuso.