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Sono una ventina i sanitari ‘no vax’ già sospesi nel Lazio

Per ora i sanitari no vax del Lazio sospesi “sono una ventina tra medici, altre professioni sanitarie e tecniche”, ha fatto sapere l’assessore D’Amato. Il motivo di questa lentezza è dovuto alla burocrazia, spiega Magi: “Il problema per il quale finora sono stati così pochi a essere sollevati dai loro incarichi, purtroppo dipende dalle lungaggini delle Asl”.
A cura di Enrico Tata
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Nel Lazio i sanitari no vax sono circa il 3 per cento del totale, cioè circa 100mila dipendenti tra pubblico e privato. Si tratta quindi di 3mila persone (dati comunicati dall'assessore D'Amato lo scorso 20 agosto). In queste settimane le aziende hanno inviato lettere di richiamo ai propri dipendenti minacciando sanzioni disciplinari, che potrebbero portare anche al licenziamento. Il termine ultimo per aderire alla campagna vaccinale potrebbe essere il mese di dicembre, poi con il nuovo anno scatteranno le sanzioni. Invitati a motivare la mancata vaccinazione, alcuni medici hanno presentato certificati firmati da alcuni loro colleghi in cui si sosteneva l'impossibilità di immunizzarsi a causa della presenza di patologie pregresse. In molti casi si tratta realmente di soggetti fragili, ma in altri è emerso soltanto un tentativo di evitare il vaccino anti Covid.

Circa 30 i medici ‘no vax' del Lazio, molti di più gli infermieri

Il presidente dell'Ordine dei medici di Roma e provincia, Antonio Magi, ha confermato che al momento i sanitari non in regola con la vaccinazione sono circa 3mila e non tutti, ovviamente, sono medici: "Appena una trentina, sui 46mila della Capitale e i 55mila totali del Lazio, i medici. Molti di più gli infermieri che hanno manifestato la volontà di non vaccinarsi". Tra l'altro il numero potrebbe essere già sceso drasticamente, perché molti hanno già provveduto ad immunizzarsi in seguito alle lettere ricevute dalle Asl. C'è poi, inoltre, chi ha contratto il virus da poco e quindi non è obbligato, per il momento, ad effettuare il vaccino.

Per ora i sanitari sospesi sono una ventina

Per ora i sanitari sospesi "sono una ventina tra medici, altre professioni sanitarie e tecniche", ha fatto sapere l'assessore D'Amato. Il motivo di questa lentezza è dovuto alla burocrazia, spiega Magi: "Il problema per il quale finora sono stati così pochi a essere sollevati dai loro incarichi, purtroppo dipende dalle lungaggini delle Asl. Noi siamo stati solerti nel mettere a disposizione i nominativi dei nostri iscritti, ma finché loro non ci comunicano ufficialmente chi si è messo in regola con gli obblighi vaccinali e chi invece no, e deve quindi essere sottoposto a provvedimenti disciplinari, come Ordine abbiamo le mani legate".

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