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News sull'incidente a Roma tra Lamborghini e Smart

Sono scomparse le telecamere dei TheBorderline che hanno ripreso l’incidente di Casal Palocco

I video dell’incidente di Casal Palocco esistono e sono stati realizzati dai The Borderline che erano a bordo della Lamborghini. Ma non sono stati ritrovati. Qualcuno li ha fatti sparire di proposito, è il sospetto degli inquirenti.
A cura di Enrico Tata
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Due telecamere dei TheBorderline hanno ripreso certamente l'incidente di Casal Palocco, lo scontro tra la Lamborghini noleggiata dagli youtuber e la Smart su cui viaggiava la famiglia del piccolo morto a 5 anni. Di questi dispositivi tuttavia non c'è traccia, annota il gip. Ed è anche per questo che ha disposto gli arresti domiciliari per il conducente del suv, Matteo Di Pietro. Il pericolo è l'inquinamento delle prove. Il giovane, per questo, non può utilizzare alcun mezzo tecnologico per comunicare con l'esterno, né smartphone né computer.

I video dell'incidente esistono, ma non sono stati ritrovati. Qualcuno li ha fatti sparire di proposito, è il sospetto degli inquirenti. In merito alla personalità di Di Pietro, il gip aggiunge che "non appare tranquillizzante, tenuto conto che la sua principale fonte di reddito sembrerebbe rappresentata proprio dalla realizzazione di video da pubblicare su siti web riferibili alla società The Borderline srl, di cui l'indagato è socio oltre che amministratore delegato e che ha già in precedenza realizzato altri video e challenge a bordo di autovetture, proponendo sfide analoghe, con il rischio di mettere in pericolo l'incolumità propria e degli altri utenti della strada".

In merito all'esigenza di misure cautelari, oltre che il pericolo di inquinamento delle prove, il giudice si sofferma anche sul "concreto e attuale pericolo che l'indagato possa commettere ulteriori reati della stessa specie di quelli per cui si procede, desumibile dalle modalità della condotta, gravemente imprudente, poiché sostanziatasi nella guida di un'auto di grossa cilindrata a velocità sostenuta e comunque certamente superiore al limite massimo imposto nei centri urbani, peraltro in pieno giorno e nonostante la presenza di attraversamenti pedonali".

Non rappresenta un'aggravante, invece, la positività di Di Pietro ai cannabinoidi, perché l'assunzione potrebbe risalire a diversi giorni prima dell'incidente. Rimarca comunque, ad avviso del gip, "un tratto trasgressivo dell'indole dell'indagato, che conferma il quadro sopra delineato. Si rende dunque indispensabile l'adozione di una misura cautelare che sia adeguata a fronteggiare tale pericolo di reiterazione".

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