Sondaggi elezioni comunali Roma: tutto ancora da decidere, sui risultati pesa incognita astensione
Chi non ha ancora deciso e chi deciderà, alla fine, di non andare a votare. Saranno loro a determinare il risultato delle elezioni amministrative a Roma in programma domenica 3 e lunedì 4 ottobre. I sondaggi parlano chiaro: Michetti in testa, seguono nell'ordine Gualtieri, Raggi e Calenda. Ma questa volta c'è un'incognita in più che potrebbe rimescolare le carte in tavola: sarà una tornata elettorale segnata dalla pandemia da coronavirus. Questo potrebbe far aumentare l'astensionismo sia al primo turno che, soprattutto, al ballottaggio. L'emergenza sanitaria ancora in atto avrà effetti sull'elettorato? Andranno tutti a votare o gli indecisi, proprio per i rischio infezione, preferiranno restare a casa. Nel 2016 l'affluenza al primo turno è stata del 57 per cento e quella al ballottaggio del 50 per cento. Questa volta sarà ancora più bassa oppure si confermerà su quei livelli?
Quanti romani andranno a votare? Sulle elezioni pesa incognita astensione
I sondaggi commissionati nel 2016 furono abbastanza veritieri sui risultati al primo turno, anche se sovrastimarono il risultato di Alfio Marchini, candidato di Forza Italia in contrapposizione a Giorgia Meloni. In questo caso, tuttavia, conferma anche il decano dei sondaggisti Nicola Piepoli, "saranno elezioni piuttosto strane, viziate da una malattia generale, che è il post Covid. La gente è ancora impaurita, c’è una irrazionalità diffusa". Inoltre, continua Piepoli, "quello che scombina le carte è la presenza di 4 contendenti che valgono. Comunque parecchia gente non andrà a votare, ci sarà un astensionismo superiore al normale: all’aumentare dei candidati diminuisce la voglia di andare alle urne".
Cosa dicono gli ultimi sondaggi
Gli ultimi sondaggi (ricordiamo che dalla prossima settimana non sarà più possibile pubblicare rilevazioni) vedono Michetti praticamente certo di partecipare al ballottaggio con percentuali superiori al 30 per cento dei consensi. Al secondo posto c'è il candidato del centrosinistra Gualtieri, ma la partita è ancora apertissima per il secondo posto. Raggi e Calenda, infatti, alcune carte che possono giocarsi: se Gualtieri è avvantaggiato dalla forza strutturale del Pd in città, Raggi può sperare, sostiene un sondaggio Opinio per la Rai, nella conferma del voto ai 5 Stelle in periferia e Calenda potrà invece contare sul voto di opinione e sul voto disgiunto. Se l'affluenza sarà molto bassa, questo voto di opinione potrebbe anche essere decisivo.
Secondo l'ultimo sondaggio pubblicato Tecnè, il 45 per cento degli intervistati ha dichiarato di essere ancora indeciso o di non avere intenzione di andare a votare. In realtà questa percentuale potrebbe avvicinarsi a quella dell'astensione.