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Soldi per parcheggiare tra Stadio Olimpico e Auditorium: 7 milioni di euro rubati allo Stato

Secondo il Tar, i parcheggi privati a pagamento del II Municipio, a pochi passi dallo stadio Olimpico e dall’Auditorium, sono illegittimi. Per venti anni è stato riscosso denaro senza mai riversarlo al Comune.
A cura di Rosario Federico
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Uno dei parcheggi lungo Viale Maresciallo Pilsudski, (Foto da Google Maps)
Uno dei parcheggi lungo Viale Maresciallo Pilsudski, (Foto da Google Maps)

Vent'anni di guadagni con i parcheggi a pagamento privati per l'Associazione Guardamacchine Autorizzati (Aga). Oggi il Tar del Lazio ha giudicato quegli stessi parcheggi, nel II Municipio, "illegittimi". L'associazione, però, nel frattempo ha riscosso abusivamente denaro – 2 euro e 50 per ciascun posto auto – senza mai riversarlo al Comune di Roma.

I parcheggi illegali gestiti da Aga

Piazza Mancini e i suoi 70 parcheggi all'ombra dello Stadio Olimpico, capolinea di tram e autobus. Piazza Ankara con i suoi 170 posti e i 100 su Viale Maresciallo Pilsudski. Anche qui c'è una fermata del tram, ma soprattutto c'è l'Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone con i suoi eventi, concerti, festival. Questi posti auto hanno garantito importanti guadagni all'organizzazione presieduta da Liberato Mirenna, che con la moglie gestiva quest'attività da vent'anni, come spiega la Repubblica.

Il Tar del Lazio si è pronunciato e ha accolto la tesi degli agenti del gruppo Parioli della polizia locale che hanno tolto i cartelli abusivi, cioè le indicazioni che hanno permesso di chiedere soldi a chi sostava nei posteggi. Si tratta di decine di migliaia di persone se consideriamo le partite e gli eventi dell'Olimpico e tutti gli appuntamenti all'Auditorium. 

Due decenni di guadagni con i parcheggi privati

Una concessione che avrebbe dovuto essere temporanea e legata al degrado di quelle aree, si è trasformata in un permesso quasi ventennale: prima l'associazione della moglie (Ivp), poi quella del marito Liberato (Aga). Gli uomini in pettorina chiedevano fino a 2,50 euro per singolo posto auto e rilasciavano fattura regolare.

L'associazione ha beneficiato di un vuoto di potere amministrativo: il Municipio non aveva formalizzato l'acquisizione dei 13mila metri quadri di suolo pubblico e nessuno aveva richiesto un canone di affitto. I membri di Aga quindi sono stati liberi di fare impresa al netto di qualunque contributo e con un danno per le casse pubbliche che ha superato i sette milioni di euro. La sentenza pronunciata dal Tar spalanca le porte all'indagine aperta dalla procura di Roma sui parcheggi della Capitale e sui guarda macchina.

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