Soldi per mazzette, hotel ed escort di lusso: chieste condanne per ex vertici cassa degli infermieri
Con i soldi della cassa previdenziale degli infermieri (l'Enpapi), i vertici si pagavano notti in albergo di lusso, partite di calcio comprese di volo, incontri con prostitute in hotel (sono stati documentati almeno 19 incontri con tariffe per un minimo di 500 e un massimo di 800 euro). E poi ovviamente cene, viaggi, ricche consulenze e ristrutturazione. In tutto avrebbero sottratto alle casse dell'ente 40 milioni di euro, denaro solo in minima parte restituito, utilizzato a fini personali e di corruzione. Inoltre i vertici della cassa previdenziale hanno compiuto, secondo l’accusa, una serie di investimenti finanziari e operazioni immobiliari si avventurarono con i soldi dei lavoratori di cui avrebbero tutelare gli interessi (e il futuro), in una serie d'investimenti e vendite al solo fine "dell'arricchimento personale".
Gli imputati, dopo aver affrontato già un procedimento a Milano patteggiando la pena, devono ora rispondere per un altro filone di accuse nella capitale. La procura, con il pm Alberto Pioletti, ha chiesto una condanna a nove anni di carcere per Marco Bernardini, e pene leggermente più lievi per l'imprenditore Giovanni Conte e una richiesta di condanna anche per il legale P.G, che deve rispondere di un solo capo di imputazione per il legale è uno solo e relativo alla vendita di un immobile. Le richieste sono riportate oggi sulle pagine della cronaca di Roma del quotidiano il Corriere della Sera.
Una vicenda che prende le mosse nel 2019, quando al termine di un'inchiesta sulle presunte irregolarità viene arrestato anche l’ex presidente Mario Schiavon, e li accertamenti bancari e finanziari portarono alla luce quello che si è presentato agli inquirenti come uno sistema definito "spregiudicato" di accaparramento di risorse finanziarie.
