Soldi in cambio di abusi edilizi: condannati otto funzionari del Comune di Roma
Soldi in cambio di permessi rilasciati per costruire senza rispettare i progetti presentati al comune, in totale spregio delle regole che disciplinano l'edilizia. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, otto funzionari pubblici romani sono stati condannati in secondo grado con l'accusa di corruzione: avrebbero accettato tangenti da imprenditori che hanno costruito in modo selvaggio in alcune zone di Roma, causando problemi idraulici, con una totale "inadeguatezza della rete fognaria e degli invasi".
"Le tangenti prese dai funzionari pubblici per chiudere un occhio sugli abusi edilizi commessi dagli imprenditori hanno provocato uno sciagurato sviluppo dei quartieri di Roma. Che sono: Trionfale, Primavalle, Prati – Delle Vittorie, Tomba di Nerone e Ottavia", si legge nella sentenza riportata dal quotidiano. Ma nella lista ci sono anche Casalotti, La Storia e Santa Maria Galeria. Abusi edilizi che hanno compromesso in modo importante il territorio, e che sono stati permessi per avere un ritorno economico.
A essere condannati per gli abusi edilizi, commessi tra il 2011 e il 014, sono stati Maurizio Paiella, ex responsabile dell’ufficio Reti fognarie del XIV Municipio (sette anni e nove mesi), il geometra Giovanni Grillo (cinque anni e cinque mesi), il funzionario dell'ispettorato edilizio Claudio Guidi, gli ispettori Spresal Maurizio Sabatini e Claudio Rampazzi (due anni e otto mesi), i loro colleghi Franco Di Carlo e Rita Brocco (quattro anni e nove mesi), il funzionario Massimo Mazzucco (due anni e otto mesi). Alcune delle accuse, data la lunghezza del processo, sono andate prescritte.