Smart working nella sede Rai di viale Mazzini dopo la rilevazione di amianto nella struttura
Smart working per tutti i dipendenti Rai in servizio presso la sede di viale Mazzini a Roma. Il motivo è relativo a una comunicazione arrivata dalla Asl Roma 1 in merito alla presenza di particelle di amianto all'interno della struttura. La Rai, si legge in una nota dell'azienda, ha deciso di anticipare "il cronoprogramma di uscita dal palazzo predisposto in base al Piano Immobiliare" e " ha deciso di procedere alla ricognizione di tutti gli spazi disponibili presso altri insediamenti aziendali per trasferire le risorse dedicate alle attività essenziali che non possono essere svolte in regime di smart-working".
Il piano prevede il trasferimento temporaneo delle attività di Viale Mazzini nell'immobile che si trova in via Alessandro Severo, quartiere Ostiense, nel palazzo ex Wind all’angolo con Cristoforo Colombo, che servirà come sede operativa per consentire la ristrutturazione della sede storica.
L'amministratore delegato Giampaolo Rossi ha comunicato oggi la decisione al Consiglio di amministrazione. La Rai, continua la nota, "ha preso atto dell'ultima comunicazione fatta pervenire da ASL RM1 e dopo aver messo in atto tutte le procedure in merito alla sicurezza sui luoghi di lavoro e monitorando quotidianamente con le autorità competenti lo stato delle infrastrutture, ha deciso di estendere, in via del tutto precauzionale e a maggior tutela dei dipendenti presenti nella sede di Viale Mazzini 14 il regime di smart-working".
In merito all'immobile di viale Mazzini, l'ONA, l'Osservatorio Nazionale Amianto, aveva scritto lo scorso luglio: "La sede è stata vista come un simbolo di modernità e innovazione architettonica. Tuttavia, come molte strutture dell’epoca, l’amianto, ampiamente utilizzato per le sue proprietà isolanti e ignifughe, l’ha resa una trappola mortale. Marius Sodkiwicz, e Franco Di Mare, scomparsi a causa del mesotelioma lo scorso maggio, sono due casi emblematici del rischio asbesto".