Sindaco di Rieti presenta i candidati di Fdi: “Il grido di battaglia è lo stesso: boia chi molla”
"Dobbiamo andare avanti al grido di battaglia che è sempre lo stesso: boia chi molla." Queste la parole del sindaco uscente della città di Rieti, Antonio Cicchetti, durante la presentazione dei candidati di Fratelli d'Italia per le prossime elezioni amministrative che si terranno nel mese di giugno. L'incontro si è tenuto oggi, in tarda mattinata, alle 11.00 a Rieti, nella Sala dei Cordari. Qui nel corso dell'evento sono stati presentati i candidati che si propongono nelle liste di Fratelli d'Italia, partito che esprime anche il candidato sindaco della coalizione di centrodestra Daniele Sinibaldi.
Molte personalità del partito e della politica sono intervenute nel corso dell'evento a sostegno del candidato sindaco di Rieti di Fratelli d'Italia Daniele Sinibaldi: fra loro anche il sindaco in carica Antonio Cicchetti. Ma il suo intervento è destinato a far discutere. Il sindaco, infatti, non si è lasciato sfuggire l'opportunità di ripetere al microfono quel motto fascista tanto caro anche ai giovani di estrema destra degli anni Settanta. Cicchetti oggi è un esponente di Forza Italia, ma le sue radici sono a destra, come illustra lui stesso nella pagina di presentazione sul sito del Comune di Rieti: inizia la sua militanza politica come dirigente locale del Fronte della Gioventù, per poi passare alla milintanza nel Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale. Dopo essere approdato nel 1995 in Alleanza Nazionale, dal 2009 entra nel Popolo della Libertà e da qui in Forza Italia.
Mentre infuria la polemica politica, con il centrosinistra all'attacco con dichiarazioni dal segretario del PD Enrico Letta in giù, e Fratelli d'Italia che tenta di tenere la valanga lontano dal suo candidato sindaco (da Meloni non una parola di condanna al momento), arriva la replica del diretto interessato ad Adnkronos: "Ma quale fascismo, io citando il motto ‘Boia chi molla', mi riferisco ai giovani di Reggio Calabria, ai ragazzi che resistettero nel 1970, io sono nato nel 1952, non c'entro nulla con il fascismo". "Politicamente scorretto? Sì, lo sono, e guardi potevo pure ricandidarmi per la quarta volta e non lo faccio. – continua Cicchetti – Ripeto, il mio era solo un invito a non mollare in campagna elettorale, un insegnamento ai giovani, a non sentirsi sicuri della vittoria, a non trascurare la campagna elettorale, nulla più". Così conclude: "Ma quale fascismo, io non sono neanche di fratelli d'Italia, io sono di Forza Italia…".