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Sindaci contro Roma, Borelli di Albano Laziale: “Presto incontro per dire no al termovalorizzatore”

Prossimamente i sindaci di 17 comuni si riuniranno di nuovo: “A tutela della salute ci schieriamo uniti per dire no al termovalorizzatore”, ha scritto Massimiliano Borelli, primo cittadino di Albano Laziale.
A cura di Beatrice Tominic
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Il terreno dove sorgerà il termovalorizzatore, molto più vicino ai Castelli Romani che alla capitale.
Il terreno dove sorgerà il termovalorizzatore, molto più vicino ai Castelli Romani che alla capitale.

Sono diciassette i sindaci dei comuni vicino Roma, soprattutto dei Castelli Romani, che si oppongono fermamente al termovalorizzatore di Santa Palomba. Mentre il sindaco Roberto Gualtieri garantisce che il termovalorizzatore sarà realizzato entro il 2026, come ha ricordato anche qualche mattina fa nella trasmissione di Fiorello, i primi cittadini dell'area in cui si prevede sorgerà la struttura non cambiano posizione. Fra loro anche il sindaco Massimiliano Borelli, sindaco di Albano Laziale, che ha già annunciato nuovi incontri dei comuni per dire no al termovalorizzatore dopo quello dell'estate scorsa.

L'incontro dei sindaci per opporsi al termovalorizzatore

La lista di comuni contro il termovalorizzare si allunga. "Prossimamente ci sarà un ulteriore incontro a cura dei 17 Sindaci di Albano Laziale, Ardea, Ariccia, Castel Gandolfo, Ciampino, Colonna, Frascati, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca Priora e Velletri – si legge nella nota scritta da Borelli – Per concretizzare le azioni da mettere in campo per un’attività di contrasto efficace che prende forza anche dalla partecipazione delle Associazioni coinvolte".

Foto dalla pagina Facebook "Associazione Salute Ambiente Albano - Cancelliera", l'incontro dei sindaci dei comuni contro il termovalorizzatore dello scorso settembre.
Foto dalla pagina Facebook "Associazione Salute Ambiente Albano – Cancelliera", l'incontro dei sindaci dei comuni contro il termovalorizzatore dello scorso settembre.

Come aveva già dichiarato a Fanpage.it il sindaco di Ardea, non esistono colori politici in un contesto del genere: "A tutela della salute ci schieriamo uniti. Saremo i portavoce dei nostri cittadini e di tutte le realtà che stanno già facendo molto per dire NO al termovalorizzatore con la massima collaborazione – ha continuato il primo cittadino di Albano Laziale, a nome di tutti i sindaci dei comuni coinvolti- Il territorio dei Castelli Romani è un polmone verde da proteggere e valorizzare, non possiamo in alcun modo rimanere immobili davanti a scelte tanto sbagliate. Lavoreremo insieme per dare forza alle nostre singole voci".

L'incontro dei sindaci la scorsa estate

"La provincia non deve essere la pattumiera del comune di Roma – aveva spiegato il sindaco Maurizio Cremonini intervistato da Fanpage.it – La capitale deve fare un mea culpa e capire che il problema è all'interno della sua città".

Aveva poi continuato: "Dobbiamo trovare una soluzione per contrastare questo sovranismo da parte del comune di Roma nell'imporci la riapertura della discarica e la probabile apertura del termovalorizzatore. Il comune di Roma e la regione Lazio devono iniziare a consultarsi anche con noi".

Proprio negli ultimi giorni, invece, Roberto Gualtieri ha presentato il bando per la progettazione dell'impianto e acquistato il terreno per 7,5 milioni di euro: "Coprirà il fabbisogno energetico per 150 mila famiglie e si potrà risparmiare il gas utilizzato da 60mila famiglie l’anno – ha detto il primo cittadino romano riferendosi al termovalorizzatore – Potremo ridurre la Tari fino al 20%".

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