Silvestri (M5S): “Con il PD alle regionali nel Lazio? Vedremo, oggi è difficile dialogare”
Francesco Silvestri, deputato uscente del Movimento 5 Stelle e capogruppo alla Camera, è candidato al collegio Lazio 01- 03 alle prossime elezioni politiche del 25 settembre. Con l'esponente del M5S abbiamo affrontato i temi centrali della campagna elettorale, dalle bollette alle alleanze, ma anche come il "grillismo" è cambiato dopo cinque anni di governo e delle prospettive locali dopo le elezioni nazionali con le regionali alle porte nel Lazio.
Il caro bollette e la questione energetica domina la campagna elettorale. Quali sono le proposte del Movimento 5 Stelle?
Ci sono delle imprese che si sono viste decuplicare le loro bollette e non sanno più come fare. Questo noi lo avevamo anticipato sei mesi fa. Siamo stati i primi a parlare di una pandemia energetica, dopo la pandemia sanitaria. Al tempo erano molto impegnati ad insultarci perché ci stavamo opponendo all'investimento di 12 miliardi che tutto il Parlamento, da destra a sinistra, voleva investire in armamenti. Il Movimento 5 Stelle ha chiesto e ottenuto che questo non avvenisse. Abbiamo cercato di dare di proporre delle soluzioni: il governo non ha ascoltato, Draghi non ci ha ascoltato, le forze politiche non hanno voluto vedere quello che accadeva ed eccoci che oggi siamo in una situazione di emergenza.
Quali sono a vostro modo di vedere i rischi con la destra al governo?
Un governo guidato da Giorgia Meloni siamo sicuri che colpirà tutti quei terreni su cui il Movimento 5 Stelle è impegnato dalla lotta alla criminalità organizzata al contrasto alla povertà, rischiamo poi passi indietro sui diritti civili. Ha annunciato che toglierà il reddito di cittadinanza in un momento del genere. Poi dobbiamo dire che Meloni è diventata la più Draghiana di tutti. Non so se è per rassicurare questo o quell'altro, ma è diventata una destra "radical chic", che ha perso tutta la sua connotazione sociale, e che oggi si sta rivolgendo prima di tutto a quella parte di paese che sta subendo meno gli effetti della crisi.
Voi invece?
Noi invece stiamo cercando di tutelare tutte le persone che rischiano veramente un crac nel prossimo autunno. Bankitalia ci dice che abbiamo 145.000 imprese a rischio usura, perché ovviamente la criminalità organizzata è quella che ha la liquidità subito per far fronte al caro bollette. Noi vogliamo fare sì che sia lo Stato a sostenere famiglie e imprese per andare avanti, e non la criminalità organizzata. Ma vogliamo aprire un ragionamento sullo spostamento di bilancio? Vogliamo fare sì che sia lo Stato a dare quella liquidità che serve alle persone per andare avanti e non la criminalità organizzata. Ecco, la Meloni non vuole nemmeno questo.
Cinque anni al governo del paese, prima con la Lega poi con il PD e infine in un esecutivo di unità nazionale come hanno cambiato il Movimento?
Abbiamo una consapevolezza completamente diversa. Quando siamo arrivati in parlamento, l'esperienza dell'opposizione ci ha insegnato come ottenere risultati in aula, come smascherare le manovre di questo o quell'esecutivo. Oggi abbiamo maturato un'esperienza di governo che, assieme all'autorevolezza di Giuseppe Conte, ci rende possibile essere davvero utili al paese con le nostre battaglie. Poi vorrei ricordare che Giuseppe Conte è stato l'unico ad andare in Europa e a ottenere qualcosa per l'Italia, perché oggi tutti parlano di Draghi e di quanto Draghi sia amato in Europa, ma poi di questo amore per Draghi il popolo italiano non se n'è fatto assolutamente niente.
Roma, dopo essere stata al centro di uno scontro durissimo sul tema del termovalorizzatore, sembra essere scomparsa dai radar del dibattito politico…
Allora, premetto è vero, Roma è scomparsa dall'agenda politica di questa campagna elettorale ed è scomparsa perché a governare – a mio avviso male – è il Partito Democratico. Se ci fosse stata Virginia Raggi io penso che saremmo stati comunque tempestati di foto di rifiuti o cinghiali.
Dopo le elezioni politiche del 25 settembre arriverà subito l'appuntamento con le regionali. Con la chiusura anticipata dell'esperienza di Nicola Zingaretti dovrete decidere cosa fare nel Lazio, dove ricordiamolo ad oggi siete in maggioranza con due assessorati…
Con questa dirigenza del Partito Democratico viene da sé che non c'è stata mai molta intesa, spesso a livello locale come abbiamo visto in Sicilia ma anche a livello nazionale. Quello che succederà da qui a tre mesi è una cosa che ovviamente il presidente Conte vedrà, però ha già annunciato oggettivamente che con questa dirigenza del Partito Democratico è molto difficile dialogare. Roberta Lombardi e Valentina Corrado hanno fatto un ottimo lavoro all'interno di questa giunta regionale, un lavoro che ovviamente rivendichiamo fino in fondo.