Siccità ed emergenza idrica nel Lazio: a rischio 18 comuni della provincia di Roma
Il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, ha proclamato ieri lo "stato di calamità naturale" per l'intero territorio regionale e fino al 30 novembre 2022. Nel decreto si spiega che il provvedimento è stato adottato per "una diffusa e generata criticità" connessa "alla scarsità idrica" dovuta alla mancanza di piogge autunnali e aggravatasi nei primi mesi del 2022.
Crisi idrica nel Lazio, quali comuni rischiano razionamento dell'acqua
Inoltre la Regione Lazio ricorda la richiesta avanzata da Acea Ato 2 dello scorso marzo in cui l'azienda chiede maggiore acqua dalle sorgenti del Pertuso (che si trova a pochi chilometri da Filettino, provincia di Frosinone) per l'approvvigionamento idrico dei Comuni del Lazio serviti dal Simbrivio e dalla Doganella. Questo "a causa del grave deficit pluviometrico e nevoso occorso nello scorso periodo invernale e primaverile, addirittura peggiore di quello che si è verificato in occasione dell’anno 2017". La richiesta è quella di aumentare di 150 litri al secondo la portata dell'acqua che arriva dalla sorgente del Pertuso e questo servirà a compensare "la riduzione di apporto idrico delle altre sorgenti Vallepietra e Ceraso che alimentano l’acquedotto del Simbrivio". Questa soluzione potrebbe salvare dal razionamento dell'acqua 14 comuni dell’area Sud-Est di Roma, soprattutto nella zona dei Castelli Romani, per una popolazione coinvolta di circa 180.000 abitanti. Con il prelievo temporaneo dal Pertuso restano in condizioni di crisi soltanto due comuni per 1.800 abitanti.
La Regione Lazio fa notare anche che nel 2017, in occasione dell'emergenza idrica, gli Ato hanno garantito servizi sostituivi con autobotti con un costo complessivo di oltre 4,5 milioni di euro. Per questo viene raccomandato ai Comuni di elaborare ordinanze per cercare di limitare l'utilizzo dell'acqua in questi mesi estivi. Spetterà quindi ai sindaci tradurre in provvedimenti ad hoc il decreto firmato ieri sera da Nicola Zingaretti. Probabilmente nelle prossime ore si muoveranno in questo senso diversi comuni dei Castelli Romani.
Emergenza siccità, Acea dice che non occorrerà razionamento acqua a Roma
Acea Ato 2 fa sapere in una nota che non sarà necessario adottare "provvedimenti di abbassamento sistematico della pressione nelle reti idriche ovvero turnazione nell’erogazione dell’acqua sul territorio di Roma" durante l'estate 2022, "malgrado la congiuntura meteo-climatica molto sfavorevole". Questo è dovuto agli interventi messi in atto nell'estate 2017 con investimenti che hanno superato i 100 euro per ogni cittadino. Tali lavori hanno permesso di ridurre le perdite idriche di 100 milioni di metri cubi all'anno. Queste azioni "permettono di garantire oggi la regolare fornitura del servizio idrico nel territorio romano, anche nell’attuale momento di condizioni fortemente siccitose".